Alluvione Genova: Salini-Impregilo regala il progetto per il torrente Bisagno

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progetto bisagnoE’ il gruppo Salini – Impregilo la prima azienda ad avere risposto all’invito del presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, che, in un decreto firmato ieri, sollecita “proposte di concessione di erogazioni liberali finalizzate al reperimento di risorse o all’acquisizione a titolo gratuito di opere, servizi o beni necessari per la realizzazione di interventi di ripristino o costruzione di opere pubbliche o di infrastrutture danneggiate o distrutte” dall’alluvione del 9 ottobre scorso. Salini Impregilo regalera’ alla Regione Liguria il progetto esecutivo del terzo lotto della copertura del Bisagno a Genova. Lo hanno annunciato Burlando, l’assessore alla Protezione Civile Raffaella Paita e l’amministratore delegato del gruppo Salini Impregilo Pietro Salini. Il progetto, ha spiegato Burlando, “sarebbe costato 1 -2 milioni di euro e soprattutto la donazione ci permette di tagliare i tempi di 9 mesi, saltando le procedure ordinarie e evitandoci anche il rischio di ricorsi”. La Regione Liguria emetterà un atto formale di accettazione dell’erogazione liberale di Salini Impregilo, Il progetto dovrebbe richiedere almeno 6 mesi, poi sara’ sottoposto alle verifiche di un validatore. “Se entro giugno – ha precisato Burlando -avremo tutti i 95 milioni di euro necessari, in estate -autunno potremmo mettere in gara la realizzazione del terzo lotto. Se avremo solo i 18 milioni di euro assicurati da Erasmo D’Angelis , coordinatore di Italiasicura, potremo avviare la realizzazione dei sottoservizi”. Il gruppo Salini – Impregilo, avendo fornito il progetto, non potrà più partecipare alla gara per la realizzazione del terzo lotto del Bisagno. “Di fronte a un appello della Regione Liguria -detto Salini spiegando il motivo della donazione- abbiamo risposto con il contributo di una societa’ italiana che crede in questo paese. Siamo di fronte – ha aggiunto – a un’emergenza che tutti vedono, il nostro paese ha una grande sfida da affrontare, mentre fare le gare diventa sempre piu’ importante rispetto alla stessa realizzazione delle opere. C’e’ un senso di vendetta sociale -ha aggiunto Salini – nei confronti della figura del costruttore, e il nostro sistema legale risente di questo senso di vendetta, il risultato e’ che non si riesce più a fare una gara”.

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