Costa Concordia, ecco cos’è successo davvero la notte del naufragio: anche elicotteri militari per i soccorsi

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concordia 01La sera del 13 gennaio 2012 i soccorsi alla Costa Concordia, che naufragava al Giglio, scattarono prima che venissero chiesti da bordo della nave stessa. Reticenze, mezze verita’ e bugie dalla plancia di comando impedirono alla sala operativa della capitaneria di porto di Livorno di avere pronta contezza di quanto stava avvenendo e l’invio dei soccorsi scatto’ circa mezz’ora piu’ tardi. Alle 21 e 45 c’e’ l’impatto decisivo della nave contro gli scogli de Le Scole. Si apre uno squarcio nella fiancata che condanna ad agonia la nave con 4.229 persone a bordo, tra passeggeri ed equipaggio; 32 furono i morti, numerosi i feriti. La sala operativa della capitaneria di Livorno apprende da una telefonata dei carabinieri di Prato, alle 22.06, che e’ successo qualcosa in mare vicino all’isola.

concordia02Il sistema radar individua la Concordia alla 22.14 e la sala di Livorno chiama a bordo: il riscontro e’ un giro di bugie che danno la colpa a black out a bordo. Mentre la Concordia va alla deriva nella baia davanti all’isola, prima di girarsi accanto agli scogli davanti al porticciolo, da Livorno il capo della sala operativa Gregorio De Falco ordina al natante piu’ vicino, una motovedetta della guardia di finanza a circa quattro miglia, di portarsi in zona. E’ il primo soccorso operativo sul posto. Dalle 22.39 il natante della Gdf prendera’ la guida delle operazioni tattiche presso la nave, mentre da Livorno si coordina il controllo operativo generale dell’emergenza. In zona convergono natanti di vigili del fuoco, carabinieri, guardia costiera, polizia e anche pescherecci del Giglio e di Santo Stefano. Ma ci sono pure gli elicotteri. Dall’alto si alternano nel soccorso guardia di finanza, guardia costiera, marina militare, aeronautica militare, vigili del fuoco. La mattina dopo entra in scena anche la forestale per la valutazione del danno ambientale. Gli elicotteri, in ausilio ai mezzi di mare, sono gli ‘occhi’ in loco di chi coordina i soccorsi. Fanno riprese video, anche quelle che in piena notte, agli infrarossi. Ma nelle ore notturne saranno decisivi per il soccorso diretto alle persone che non ce la facevano a scendere dalla biscaggina. Si calano verricelli e si issano a bordo passeggeri. Alcuni velivoli fanno scalo nella piazzola di emergenza del Giglio, quella allestita per l’elisoccorso del 118. Solo alle 4.46 viene decretato il ‘fine operazioni’, e anche i velivoli rientrano alle rispettive basi.

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