Non c’è pace per il Giappone in questi giorni. Dopo la disastrosa eruzione del vulcano Ontake, che ha provocato la morte di decine di escursioni, e il passaggio del tifone “Phanfone”, in queste ore in azione davanti la costa centrale di Honshù, il paese del Sol Levante dovrà prepararsi ad affrontare una nuova minaccia, sempre più incombente dal Pacifico occidentale. Fra meno di 5 giorni si troverà di nuovo a fronteggiare l’arrivo di una nuova pericolosa tempesta che in queste ore comincia a svilupparsi sopra le calde acque superficiali del Pacifico occidentale, nel tratto ad est dell’arcipelago delle Marianne, sopra acque non solo molto calde, ma anche profonde. Questa perturbazione, denominata “Vongfong”, proprio in queste ore si sta sensibilmente intensificando, trasformandosi in un energetico tifone di 2^ categoria, sulla scala Saffir-Simpson, in procinto di puntare gli arcipelaghi nipponici nei prossimi 5-6 giorni. Quello che si teme maggiormente è proprio la sua traiettoria, definita molto pericolosa. “Vongfong” si muoverà su acque superficiali molto calde, con valori di oltre i +29°C +30°C, che forniranno ad esso un ingente mole di vapore acqueo e calore latente.
Quest’enorme quantità di calore latente, messo a disposizione dalla superficie oceanica, venendo risucchiata dallo stesso ciclone tropicale, in transito nel tratto di oceano antistante l’isola Guam, rafforzeranno notevolmente la circolazione ciclonica, collaudando la convenzione su tutti i lati della circolazione depressionaria. Il considerevole rinforzo dell’attività convettiva attorno i lati del tifone libererà una gran quantità di energia che oltre ad approfondire la già intensa circolazione ciclonica, nei medi e bassi strati, provocherà di conseguenza un sensibile inspessimento del “gradiente barico orizzontale”, rendendo i venti ciclonici sempre più intensi e tempestosi attorno l’area perturbata. Si verrà così ad attivare il famoso processo di “autoalimentazione”, caratteristico dei cicloni tropicali, basato sul costante risucchio di masse d’aria calde e molto umide, marittime, dalla vicina periferia del tifone. Questo risucchio di masse d’aria calde e impregnate di umidità, oltre a far esplodere la convenzione nella parte centrale del sistema, contribuirà a sviluppare imponenti bande nuvoloso spiraliformi che verranno alimentate dalle enormi quantità di vapore acqueo risucchiato dalle calde acque superficiali del Pacifico occidentale.

Il radar di Guam evidenzia l’area di forti precipitazioni legata al passaggio del tifone attorno le Marianne settentrionali
Una volta innestato il processo di “autoalimentazione”, con lo sviluppo di poderosi moti ascensionali che condenseranno in imponenti nubi temporalesche le grandi quantità di vapore acqueo risucchiato dalla superficie oceanica, aumentando in tal modo l’instabilità atmosferica con il conseguente approfondimento del minimo barico centrale nei pressi dell’occhio, “Vongfong”, nel corso dei prossimi giorni, rischia di subire un forte rafforzamento, evolvendosi in un temibile super-tifone di 4^ categoria sulla scala Saffir-Simpson, con venti medi sostenuti che potrebbero superare la soglia dei 200-210 km/h attorno il profondissimo occhio centrale, sollevando ondate di “mare vivo” di oltre i 9-10 metri di altezza in pieno oceano. Al momento la tempesta appare molto ben organizzata, con una convenzione che tende a farsi davvero profonda attorno il nucleo centrale, localizzato ad est delle isole Marianne, sopra acque superficiali particolarmente calde che continuano a fornirgli un ingente quantità di calore latente che avvierà il processo di “autoalimentazione”, imprimendogli ulteriore energia. L’intensificazione dei moti convettivi, attorno al nucleo centrale, sta contribuendo ad approfondire il minimo barico centrale, rafforzando sensibilmente i già intensi venti ciclonici che ora hanno raggiunto l’intensità di tifone di 1^ categoria, con raffiche ad oltre i 120-130 km/h, nel tratto appena a est di Guam.
Proprio domani mattinata il bordo orientale di “Vongfong”, in spostamento verso ovest/nord-ovest, dovrebbe riuscire ad interessare le Marianne Settentrionali, coinvolgendo più direttamente le isole di Guam, Rota, Saipan e Tinian. Fra queste l’isola di Rota è l’unica che rischia di essere colpita dalle tempeste di vento più severe e dalle precipitazioni più consistenti, visto che l’occhio del giovane tifone transiterà appena una cinquantina di chilometri a nord. In caso di un passaggio molto ravvicinato le isole di Rota e Saipan potrebbero fare i conti con venti davvero molto forti, capaci di raggiungere l’intensità di tifone, con picchi superiori ai 120-130 km/h, specie lungo le coste occidentali di Rota, la più vicina all’occhio del ciclone tropicale. Nell’arco della mattinata l’occhio centrale di “Vongfong”, passando molto vicino all’isola di Rota, spingerà su questa venti piuttosto intensi, da SE e S-SE, con picchi capaci di oltrepassare i 90-100 km/h, in successiva rotazione da Sud, S-SO e SO dal pomeriggio, quando il nucleo del tifone si sarà già allontanato in mezzo all’oceano, comportando una graduale attenuazione dei venti sull’isola. Oltre ai venti intensi le Marianne settentrionali fare i conti anche con l’avanzata di piogge e intensi rovesci che potranno risultare a tratti veramente intensi e accompagnati da elevati indici di rain/rate. La forte ventilazione da SE e S-SE, inoltre, agiterà il tratto di mare antistante l’isola, sollevando onde di oltre i 4-5 metri che andranno ad abbattersi lungo le coste meridionali delle singole isole.