Maggior vigore per contrastare il rischio Ebola. Questo ha chiesto Beatrice Lorenzin, nella sua veste di rappresentante della Presidenza del Consiglio dell’Unione durante il semestre italiano, nella lettera spedita, insieme al commissario europeo alla Salute Tonio Borg, ai suoi colleghi del resto d’Europa per convocare il vertice di giovedì: “Chiederò a tutti i Paesi europei di innalzare i livelli di sicurezza e di informazione – spiega in una intervista a Il Fatto il ministro della Salute -. Chi sale su un aereo diretto in Europa deve sapere esattamente quali sono i sintomi di Ebola e a quale numero deve telefonare se c’è un dubbio. Attiviamo un numero verde al ministero, oltre alle informazioni sul nostro sito. Poi una proposta che mi sembra sensata è quella di dislocare medici europei negli aeroporti dei paesi a rischio”. E aggiunge: “Bisogna rafforzare la cooperazione a livello europeo e mi sembra sensata la proposta di un registro con un controllo serrato nei paesi di partenza. I passeggeri devono essere informati e tracciabili. Già adesso noi abbiamo prolungato a 21 giorni la conservazione delle liste dei passeggeri. Comunque, appena viene segnalato un sospetto, in Italia scatta un sistema di allerta che attiva immediatamente procedure di isolamento e i falsi allarmi sono serviti per simulare situazioni di rischio. In questi giorni abbiamo effettuato simulazioni a Fiumicino e continueremo negli ospedali preposti, come lo Spallanzani e il Sacco di Milano, centri di alto isolamento che il mondo ci invidia”.