I medici sostengono che la maggior parte delle persone uccise dall’esplosione del vulcano giapponese sono decedute per ferite causate dall’urto con pietre e rocce durante l’eruzione, stando a quanto riporta la polizia.
I medici ritengono che tutti i cadaveri mostrano segni di escoriazioni sulle spalle e alle testa dovute all’urto con i detriti e le pietre vulcaniche. Solo una vittima avrebbe inalato gas letali. La polizia di Nagano aveva detto in precedenza che le vittime erano decedute per cause non ben specificate. Molti dei cadaveri sono stati ritrovati vicino la cima del vulcano Ontake dove alcuni scalatori si erano accamparti per riposare o mangiare. Gli esperti dicono che gli scalatori potrebbero essere stati colpiti anche da rocce lanciate dal vulcano alla velocità di cerca 300 km orari.
I sopravvissuti dicono di essere sfuggiti ai detriti facendosi largo tra le esalazioni di gas. Alcuni dei feriti hanno riportato danni ai polmoni e ad altri organi a causa dell’impatto con le rocce. I sismologi ritengono che l’aumento dell’attività sismica è stato focalizzato ad Ontake, uno dei 47 vulcani attivi del Giappone che sono monitorati 24ore su 24, ma nulla aveva lasciato presagire l’eruzione.
Le ricerche dei cadaveri sono continuate giovedì ma cessate a causa delle cattive condizioni meteo.
Il bilancio dei morti (47) per eruzione vulcanica è il più alto nella storia del dopoguerra del Giappone, e supera le 43 persone morte nel 1991 nell’eruzione del volcano Unzen nel sud del giappone.