Medicina: nuove terapie mini-invasive contro i noduli della tiroide

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tiroideArrivano nuove terapie ‘mini-invasive’ contro i noduli alla tiroide, una delle malattie endocrine piu’ comuni che interessa fino al 25% della popolazione italiana. Le lesioni benigne meno complesse, infatti, possono essere trattate con questo nuovo tipo di chirurgia, che permette di ridurne il volume senza necessita’ di anestesia generale e di ricovero in ospedale, evitando inoltre il danno estetico e il rischio di complicanze. “Le nuove terapie mini-invasive – afferma Enrico Papini, Direttore UOC Endocrinologia e Malattie Metaboliche, Ospedale Regina Apostolorum, Albano Laziale e organizzatore di un convegno sul tema domani e il 4 ottobre ad Ariccia – portano ad una diminuzione significativa e persistente del volume dei noduli e dei sintomi”. Tra le diverse tecniche mini-invasive tre, sottolinea Papini in una nota, sono le piu’ efficaci e le piu’ semplici da applicare. “Tutti questi metodi – precisa – hanno il vantaggio di non richiedere l’anestesia generale e di distruggere una minima parte del tessuto tiroideo, permettendo quindi di preservare la funzione ghiandolare della tiroide. Per le cisti tiroidee viene utilizzata l’iniezione di etanolo nelle cisti, dopo aver aspirato il liquido contenuto in esse; questo trattamento dura pochi minuti, non ha costi se non quelli dell’etanolo sterile, e’ minimamente doloroso e soprattutto sicuro. Per i noduli si usa invece l’ablazione termica che puo’ essere eseguita con due tecniche: laser oppure elettrodi”. Con entrambe le metodiche, spiega ancora Papini, “l’aumento di temperatura del tessuto tiroideo provoca un danno cellulare localizzato e irreversibile che porta ad una diminuzione del volume nodulare di circa il 50% che persiste per anni dopo una sola seduta”. Il 90% dei noduli tiroidei, ricorda la nota, sono benigni e sono correlati a bassa concentrazione di iodio nell’ambiente, elemento fondamentale per la produzione degli ormoni, e a familiarita’. Nel caso di noduli maligni le cause sono ancora la familiarita’ ma, piu’ importanti, anche l’esposizione a radiazioni o a trattamenti terapeutici come la radioterapia della testa e del collo. La maggior parte dei noduli tiroidei benigni rimangono stabili nel tempo e non necessitano di trattamenti. Alcuni, tuttavia, tendono a crescere progressivamente e a causare sintomi locali, in questi casi si tende a limitare gli interventi chirurgici ai soli pazienti che presentano ipertiroidismo.

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