E’ stato un ottobre davvero “pazzo” in Italia dal punto di vista meteorologico: mancano pochi giorni alla fine del mese e proprio nell’ultima settimana avremo finalmente il vero clima autunnale, tipico di questo periodo dell’anno, dopo tanti estremi da record. Il mese è iniziato con il ciclone che ha colpito duramente l’estremo Sud provocando forte maltempo in Sicilia, Calabria e Puglia. Poi è arrivato un poderoso anticiclone sub-Tropicale che per circa 15 giorni ha determinato una pazzesca anomalia di caldo con temperature da record al Sud, dove le massime hanno raggiunto picchi di +37/+38°C e hanno superato i +30°C ogni giorno per oltre due settimane.
Le spiagge si sono gremite proprio come a luglio e agosto, le anomalie climatiche spaventose. La popolazione ha vissuto in modo molto leggero questa situazione climatologica davvero sconvolgente, approfittandone per dedicarsi alle attività all’aperto, ai bagni in mare fuori stagione, alle uscite in abiti leggeri, in auto con i finestrini abbassati, la sera in giro in t-shirt. Un’estate infinita, insomma, che però avrebbe fatto pagare lo scotto di una simile anomalia nei periodi successivi. Intanto, contemporaneamente, al centro/nord cadeva pioggia a secchiate con drammatiche conseguenze sul territorio (4 morti tra Genova, Maremma e Friuli, danni gravissimi anche in Piemonte ed Emilia). Le alluvioni che hanno sconvolto Liguria, basso Piemonte, Emilia e Maremma, e le piogge torrenziali in Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia, erano figlie proprio della posizione dell’anticiclone posizionato nel cuore del Mediterraneo.
Poi è arrivato l’uragano Gonzalo, una tempesta incredibile che in queste ore sta continuando a colpire duramente Grecia e Turchia dopo aver attraversato l’Italia e i Balcani nei giorni scorsi: il ciclone tropicale è nato intorno al 10-11 ottobre a ridosso dei Caraibi e non solo è arrivato in Europa, cosa già di per sè rarissima per questo tipo di perturbazioni, ma addirittura ha raggiunto il Mediterraneo, evento più unico che raro. Le conseguenze del suo passaggio sull’Italia sono state considerevoli: in poche ore il Paese è piombato dall’estate infinita delle spiagge gremite e del caldo record, all’inverno anticipato con nevicate anche abbondanti fino a bassa quota su Alpi e Appennini, venti impetuosi, mareggiate furiose, freddo natalizio e forte maltempo.
Tutto il Paese è piombato improvvisamente in pieno inverno, sferzato da venti impetuosi. Al nord/est e al centro/sud c’è stato anche forte maltempo con piogge abbondanti, temporali violente e intense grandinate. La neve ha imbiancato le Alpi fino ai 500 metri di quota, l’Appennino centrale fino agli 800 metri di quota, quello meridionale fino ai 1.400 metri di quota, proprio come se fossimo già a dicembre. Le temperature sono crollate in alcune località di oltre 20°C in poche ore, il vento impetuoso ha provocato mareggiate devastanti con – in Sardegna – un’onda da record (16,8 metri ad Alghero). L’aria fredda ha ripulito l’atmosfera, rendendola limpida e frizzante. La neve ha ammantato i rilievi rendendo i paesaggi del Paese, improvvisamente, tipici dell’inverno mentre solo pochi giorni prima il sole era offuscato da sabbia e pulviscolo giallastri provenienti dal Sahara. Insomma, dalla piena estate al pieno inverno in poche ore, per un clima pazzo e mai veramente autunnale.
Ma adesso sta arrivando il vero autunno: nei prossimi giorni le temperature aumenteranno lievemente, rientrando così in linea con le medie del periodo. Il clima rimarrà umido e continuerà il maltempo al sud: le correnti ruoteranno da est e da lunedì 27 fino a fine mese forti piogge e temporali colpiranno le Regioni meridionali e in modo particolare i settori orientali di Sardegna, Calabria e Sicilia, con precipitazioni localmente intense e abbondanti nelle dorsali appenniniche esposte a levante, dove lo “stau” alimenterà l’entità delle precipitazioni. Dopo l’estate infinita e l’inverno improvviso, adesso arriva finalmente il vero autunno.