Missioni su Marte: Exomars diventa realtà, ma servono altri 200 mln

MeteoWeb

exomars esa martePrende sempre piu’ corpo la missione di esplorazione di Marte denominata ‘Exomars’, uno dei principali programmi spaziali in cui e’ impegnata l’Italia, sia dal punto di vista scientifico, sia industriale. La missione, ha detto il direttore del programma Exomars di Thales Alenia Space (prime contractor industriale del programma), Walter Cugno, “sara’ una realta’ molto presto: tra un anno saremo a Baikonur per la preparazione finale del lancio, che e’ previsto a gennaio del 2016, con l’arrivo su Marte atteso per ottobre 2016”. In questo contesto di avanzamento industriale ci sono pero’ dei problemi di finanziamento ancora da risolvere. Il programma dell’Agenzia spaziale europea, che vede l’Italia in prima fila con una contribuzione del “32,8%” ha avuto finora un budget di un miliardo di euro, ma servono altri “circa 200 milioni”, ha spiegato Delfina Bertolotto, responsabile dell’unita’ del volo umano dell’Agenzia spaziale italiana. L’obiettivo a cui si sta lavorando e’ che questi finanziamenti residui vengano stanziati dalla ministeriale dell’Esa in programma a dicembre. “Stiamo chiedendo il supporto del Governo in vista della ministeriale – ha aggiunto Bertolotto – perche’ questo e’ un programma fondamentale per l’Italia, come quello dei lanciatori” di piccole dimensioni Vega. “Chiediamo in particolare a Francia e Germania di fare la loro parte, visto che i ritorni industriali gli sono stati gia’ assegnati”. Il chief scientist dell’Asi, Enrico Flamini, durante un incontro con la stampa nella sede torinese della joint venture tra Finmeccanica e Thales a guida francese, ha sottolineato che l’Agenzia spaziale italiana e’ “sempre stata convinta che l’esplorazione di Marte e’ un punto chiave delle attivita’ spaziali, prima con l’esplorazione robotica e un giorno con l’esplorazione umana. Exomars – ha aggiunto – e’ una pietra angolare per arrivare un giorno all’esplorazione umana” del pianeta rosso. “Siamo molto orgogliosi – ha detto ancora Flamini – che la nostra industria possa essere il prime contractor di una missione cosi’ importante”. Il ruolo di Terra e Marteleadership italiana del programma e’ stato evidenziato anche da Rolf de Groot, capo del ufficio di coordinamento per l’esplorazione robotica dell’Agenzia spaziale europea: “L’Italia – ha affermato – sta chiaramente guidando il progetto” a cui si e’ affiancata con “un ruolo importante” l’Agenzia spaziale russa Roscosmos che tre anni ha preso sostanzialmente il posto della Nasa nel programma. Exomars e’ articolato in due differenti missioni: nella prima nel 2016 verra’ inviato un veicolo verso Marte composto da un modulo orbitante, chiamato TGO ‘Trace Gas Orbiter’, attualmente in fase di integrazione presso lo stabilimento Thales Alenia Space di Cannes e da un modulo dimostrativo di discesa chiamato EDM ‘Entry descent landing Demonstrator Module’, in fase di realizzazione nello stabilimento Thales Alenia Space di Torino. Quest’ultimo modulo e’ chiamato Schiaparelli in onore di Giovanni Virginio Schiaparelli, considerato una delle piu’ grandi figure dell’ astronomia Italiana dell’800. Nella seconda missione, il cui lancio e’ previsto a maggio 2018 con l’arrivo su Marte atteso per gennaio 2019, ci sara’ un modulo di discesa che conterra’ al suo interno un rover che esplorera’ non solo la superficie marziana, ma potra’ anche perforarne la superficie fino a una profondita’ di due metri per raccogliere tutta una serie di informazioni scientifiche.  Gli obiettivi della missione in programma per il 2016 sono: acquisire la piu’ grande quantita’ possibile di dati nella fase di rientro nell’atmosfera marziana; atterrare con una capsula dimostrativa di circa 600 kg; operare un carico scientifico sulla superficie per un breve periodo; osservare l’atmosfera e la superficie marziana per due anni; fornire il supporto di telecomunicazione necessario al Rover della missione del 2018. Riguardo proprio a questa missione gli obiettivi – spiega ancora una nota – sono: l’ingresso nell’atmosfera marziana e successiva discesa sulla superficie del Modulo di Discesa e del suo Rover, del peso complessivo di circa 2 tonnellate, reso possibile dall’esperienza acquisita con l’EDM della missione 2016; l’atterraggio della Landing Platform e la successiva fuoriuscita del Rover; l’esplorazione di una vasta area di Marte, eseguendo in sito caratterizzazioni geologiche/scientifiche sia della superficie che del sottosuolo marziano, tramite prelievo e analisi di campioni di terreno fino a 2 metri di profondita’; la ricerca di forme di vita presenti o passate nei campioni di terreno prelevati e sottoposti a bordo ad analisi chimico-fisica; lo studio geochimico dell’ambiente superficiale e sotterraneo di Marte.

Condividi