Mentre il super-tifone “Vongfong” continua a spazzare, con tutta la sua violenza, un ampio tratto del Pacifico occidentale, avvicinandosi alle isole Daitò, che entro il pomeriggio di domani saranno raggiunte dalle furibonde tempeste presenti sul bordo orientale della tempesta, una giovanissima tropical storm si è formata ieri sopra le caldissime acque superficiali del mar delle Andamane, nel tratto di costa davanti le omonime isole. Il sistema presenta già una attività convettiva molto profonda, che si estende fino ai limiti della troposfera, su un’area spaziale molto vasta. Purtroppo questa perturbazione tropicale, spostandosi verso le caldissime acque del Golfo del Bengala, acquisterà una notevole quantità di calore latente che l’ha trasformerà, già entro le prossime 24 ore, in un ciclone tropicale di 1^ categoria sulla scala Saffir-Simpson, con venti medi sostenuti sopra i 130-140 km/h. Sulle coste dell’India orientale intanto è già stato di allerta, visto che la giovane tempesta tropicale, denominata “Hudhud”, entro il weekend rischia di impattare sulle coste meridionali dello stato dell’Orissa, allo status di ciclone di 3^ categoria sulla Saffir-Simpson.
“Hudhud” ha preso forma nella giornata di ieri a ridosso degli arcipelaghi delle Andamane e delle Nicobare, dove si è sviluppata un’area di convenzione molto profonda che ha prodotto “Clusters temporaleschi” veramente mostruosi, capaci di scaricare piogge torrenziali davanti il tratto delle isole Andamane, dove si sono avuti autentici diluvi nel corso delle ultime 24-36 ore. La presenza di un’ampia fascia di convenzione molto profonda lascia indicare che la giovane perturbazione tropicale, trasformata in un agglomerato di potenti “Clusters temporaleschi” di genesi marittima, rischia di rinvigorirsi notevolmente, al punto da trasformarsi in un ciclone tropicale che si allontana in direzione del golfo del Bengala, scorrendo sopra acque superficiali calde che forniranno ulteriore carburante all’attività convettiva. Ma quello che preoccupa maggiormente è proprio la particolare traiettoria seguita da “Hudhud”, verso ovest-nord/ovest, che poterà la perturbazione tropicale a scorrere su un area molto favorevole allo scoppio della convenzione, caratterizzata da un “Wind Shear” debole in quota e con un ambiente caldo e umido nei bassi strati che fornisce la giusta alimentazione ai sistemi temporaleschi.
Nel corso della giornata la tempesta tropicale, già provvista di moto rotatorio interno che si approfondirà ulteriormente nei medi e bassi strati, subirà un’altra intensificazione, grazie ad un ulteriore approfondimento dell’attività convettiva, che rimane molto intensa, e si avvicinerà al settore centrale del Golfo del Bengala, intensificandosi rapidamente in un pericoloso ciclone tropicale di 1^ categoria, sulla scala Saffir-Simpson, che prenderà di mira le coste dell’India nord-orientale entro la giornata di sabato, quando con molta probabilità avverrà il “landfall” definitivo. Da qui la tempesta seguirà un percorso molto pericoloso, trovandosi a muoversi sopra un vasto tratto di mare molto caldo, nonché capace di fornire enormi quantità di calore latente che accenderanno la convenzione su tutti i lati della circolazione depressionaria, approfondendola ulteriormente, con un sensibile inspessimento del “gradiente barico orizzontale” che renderà i venti sempre più intensi e tempestosi attorno l’area perturbata. Si verrà così ad attivare il famoso processo di “autoalimentazione”, caratteristico dei cicloni tropicali, con il costante risucchio di masse d’aria calde e molto umide, marittime, dalla vicina periferia, che oltre a far esplodere la convenzione nella parte centrale del sistema, contribuirà a sviluppare imponenti bande nuvoloso spiraliformi che verranno alimentate dalle enormi quantità di vapore acqueo risucchiato dalle calde acque superficiali del Golfo del Bengala, le cui temperature si aggirano sui +28°C +29°C.

L’immagine del vapore acqueo mette in evidenza l’immensa quantità di vapore che “Hudhud” potrà aspirare dalle latitudini equatoriali dell’oceano Indiano (credit INDIA METEOROLOGICAL DEPT.)
La tempesta dovrebbe assumere anche delle dimensioni davvero considerevoli, data l’aspirazione di vaste quantità di calore latente dal Golfo del Bengala e dall’oceano Indiano equatoriale. In genere, in queste condizioni, con un ambiente molto umido nei bassi strati e un “Wind Shear” debole alle quote superiori della troposfera, il processo di “autoalimentazione”, s’intensifica in modo tale da approfondire il ciclone, che con ogni probabilità entro domani raggiungerà la 2^ categoria della Saffir-Simpson, con venti medi sostenuti che supereranno la soglia dei 150-160 km/h attorno il profondissimo minimo barico al suolo. Visto le condizioni favorevoli, e il costante risucchio di aria calda e molto umida dall’oceano Indiano equatoriale, il ciclone, entro sabato, potrebbe anche raggiungere la 3^ categoria della Saffir-Simpson, rappresentando una serissima minaccia per le coste dell’India orientale che rischiano di essere battute da potenti mareggiate, con ondate di oltre i 5-6 metri, capaci di creare notevoli danni sulle aree litoranee. L’impetuosa forza centrifuga che esploderà all’interno di “Hudhud” dovrebbe favorire lo sviluppo del classico occhio centrale che caratterizza i cicloni tropicali. Molti modelli matematici, fra cui l’americano GFS, purtroppo prevedono che la tempesta, a causa del processo di “autoalimentazione”, possa addirittura divenire un pericoloso ciclone tropicale che si prepara a minacciare le coste dell’India orientale, ed in modo particolare lo stato dell’Orissa e quelle al confine con l’Andhra Pradesh, dove con ogni probabilità verrà effettuato il “landfall” definitivo nella giornata di sabato. Parliamo di aree ad alta densità abitativa, con milioni di persone che nel corso del weekend saranno esposte a piogge torrenziali, venti molto forti e mareggiare sulle zone costiere, in gradi cagionare allagamenti e inondazioni, provocando gravi fenomeni di erosione. Visto l’enorme struttura di “Hudhud”, l’enorme quantitativo di vapore acqueo che esso riuscirà ad incamerare all’interno della circolazione ciclonica tropicale sarà in grado di scaricare precipitazioni di carattere torrenziale su un’area molto vasta, compresa fra il sud dell’Orissa e buona parte delle zone costiere dell’Andhra Pradesh. Saranno possibili cumulate di 250-300 mm, se non pure più, nella fase del “landfall”, non appena l’occhio del ciclone raggiungerà la terra ferma, declassandosi in una tropical storm carica di piogge e forti rovesci.