Sono ore di grande apprensione sugli stati dell’India orientale, interessati dal “landfall” del ciclone tropicale “Hudhud” che nel pomeriggio di ieri ha impattato, con il proprio occhio, allo status di ciclone di 3^ categoria Saffir-Simpson, proprio a ridosso della città di Visakhapatnam, la quale, trovandosi a ridosso dell’occhio, ha subito i danneggiamenti più gravi. Soprattutto la zona del porto, che è stata devastata dai furiosi venti ciclonici, dapprima da N-NE e NE, in successiva rotazione da SE e S-SE, e dalle possenti mareggiate che li accompagnavano a seguito. Durante la fase del “landfall” la pressione, su Visakhapatnam, è scesa fino a 982.7 hpa, mentre le fortissime precipitazioni scaricate dalle enormi bande nuvolose spiraliformi sul lato nord-orientale del ciclone avrebbero lasciato, fino ad ora (accumulo parziale visto che continua a piovere intensamente) ben 214 mm. Non sono da meno i 131 mm di Kalingapatam, accumuli tutti di un colpo in pochissime ore. Come si temeva, poco prima della fase del “landfall”, “Hudhud” ha prodotto un “Storm Surge”, di almeno 1.5 metri che ha flagellato il tratto di costa compreso fra Nagar e Srikakulam.
Poche ore prima del “landfall” il potente ciclone si è temporaneamente rinforzato fino alla 4^ categoria sulla scala Saffir-Simpson, con venti medi sostenuti ad oltre i 200-210 km/h sul golfo del Bengala che hanno spinto una enorme quantità d’acqua in direzione delle coste dello stato indiano dell’Orissa meridionale e sul settore più settentrionale dell’Andhra Pradesh, dove sono arrivate ondate veramente imponenti, capaci di toccare altezze significative, di oltre i 5-6 metri. L’impetuoso moto ondoso spinto dal ciclone ha anche scosso l’immensa mole di sedimenti sabbiosi presenti lungo i bassi fondali antistanti le coste dell’India nord-orientale, intorbidendo le acque per svariati chilometri dalla linea di costa, creando una vasta striscia di detriti sabbiosi ben evidenziata dalle stesse immagini satellitari. Fortunatamente, subito dopo aver effettuato il “landfall”, a pochi chilometri da Visakhapatnam, “Hudhud” si è rapidamente indebolito, anche per merito del processo di sostituzione dell’occhio centrale che ha parecchio ridotto il profondissimo vortice ciclonico, con una conseguente attenuazione dei fortissimi venti. Come confermano i dati forniti dal “Dipartimento Indiano di Meteorologia” “Hudhud” dovrebbe mantenere lo status di ciclone tropicale, penetrando per altri 60-70 km verso l’entroterra, dove verrà poi declassato in una tempesta tropicale che dispenserà forti piogge e rovesci, anche particolarmente violente sulle aree più interne dell’Orissa meridionale e dell’Andhra Pradesh settentrionale.
Pur perdendo parte della sua energia originaria, e con un “gradiente barico orizzontale” sempre più “lasco”, e venti sempre meno intensi, “Hudhud” purtroppo continuerà a rappresentare una seria minaccia per le aree più interne dell’Orissa meridionale e dell’Andhra Pradesh settentrionale. L’enorme quantitativo di vapore acqueo tropicale, aspirato nei giorni scorsi sopra le calde acque del Golfo del Bengala, contenuto attorno il nucleo centrale della depressione, contribuirà a rinnovare una spiccata attività convettiva, favorendo lo sviluppo di imponenti “Clusters temporaleschi” che potranno scaricare precipitazioni di carattere torrenziale, soprattutto nelle zone a ridosso del versante orientale del Ghati orientale, soprattutto fra il sud dell’Orissa e il settore sud-orientale del Chhattisgarh. Le immagini satellitari tuttora evidenziato come le piogge e i temporali più intensi, dopo aver scaricato precipitazioni piuttosto abbondanti fra il sud dell’Orissa e l’Andhra Pradesh, si sposteranno verso le regioni più meridionali dello stato indiano del Chhattisgarh, dove entro domani si temono accumuli superiori ai 200 mm nelle 24 ore, capaci di causare gravi “flash floods” che potrebbero interessare diverse città.
Entro la giornata di domani i resti dell’ex ciclone tropicale, indebolendosi sensibilmente a semplice depressione tropicale, anche grazie all’attrito esercitato dai rilievi del Ghati orientale sulla circolazione ciclonica, si sposteranno sull’est del Madhya Pradesh, dando la stura a forti rovesci di pioggia e a temporali piuttosto intensi, capaci di cagionare anche degli allagamenti e locali inondazioni. Nella giornata di mercoledì 15 Ottobre i resti di “Hudhud”, penetrando verso l’interno, fino all’est del Madhya Pradesh, tenderanno rapidamente a dissiparsi nell’alta troposfera sopra gli stati dell’India settentrionale, dando luogo agli ultimi rovesci e temporali a carattere sparso, che potrebbero bagnare, con nubifragi localizzati, anche il sud dell’Uttar Pradesh, a poca distanza dalla capitale New Delhi.