La Societa’ italiana di Diabetologia dice no al glucometro unico. Le persone con diabete potrebbero trovarsi presto costrette ad impiegare un’unica o un paio di tipologie di misuratore della glicemia utilizzato per l’automonitoraggio domiciliare identificate attraverso una gara indetta Regione per Regione, ma “la Sid – afferma il presidente Enzo Bonora – pur sostenendo ogni iniziativa che abbia come oggetto il contenimento della spesa da parte del Servizio Sanitario Nazionale e delle Regioni, e’ fortemente contraria al fatto che le Regioni indicano gare per l’acquisizione di strisce reattive per la determinazione domiciliare della glicemia. Gare che portano quindi a scegliere per tutti i residenti di quella Regione un unico o un paio di glucometri. La controproposta di SID e’ l’individuazione di tre categorie di strumenti – e relative strisce – a bassa, media e alta tecnologia”. “A queste categorie – continua Bonora -, definite con la consulenza dei clinici, dovrebbero essere ricondotti tutti gli strumenti attualmente disponibili e quelli che saranno messi sul mercato in futuro. Per ognuna di queste tre categorie dovrebbe essere definito un prezzo di rimborso standard, unico su tutto il territorio nazionale, ragionevole per le aziende produttrici e sostenibile per il Servizio Sanitario Nazionale ma tutti gli strumenti dovrebbero restare disponibili”. Oltretutto, continua la Sid, prezzi di rimborsi unici eviterebbero il ricorso a gare che comportano numerosi problemi, generano potenziali rischi e configurerebbero un aggravio e non una riduzione della spesa. La disponibilita’ di appena 1-2 tipi di strisce – quelle che si sono aggiudicate la gara – puo’ costringere alla sostituzione di centinaia di migliaia di glucometri, con un sovraccarico di lavoro per medici e infermieri, costretti a spiegare il funzionamento dei nuovi strumenti a tutti coloro che hanno dovuto sostituire lo strumento. Un’impresa che si tradurrebbe in una spesa importante: 30 milioni di euro tra lavoro degli operatori e sostituzione degli strumenti Mantenere una pluralita’ di offerta – conclude la Sid – garantirebbe quindi l’accesso a strumenti rispondenti alle diverse esigenze cliniche delle persone con diabete, l’appropriatezza prescrittiva e la salvaguardia del principio di economicita’.
Salute: i diabetologi dicono no al glucometro unico
