A oltre dieci anni dalla mappa del genoma umano, cadono gli ultimi segreti del Dna. Le tecniche piu’ recenti di analisi genetica hanno permesso di ”aprire la scatola nera del Dna”, individuando e osservando in 3D ben 262 geni ‘custodi della vita’, che controllano le funzioni legate alla crescita delle cellule. Pubblicata sulla rivista Developmental Cell e frutto di quasi cinque anni di ricerche, la mappa delle regioni finora sconosciute del genoma e’ liberamente accessibile ai ricercatori di tutto il mondo e fornisce anche la chiave per studiare i meccanismi che fanno impazzire le cellule, scatenando i tumori. Finanziata dal Consiglio Europeo delle Ricerche (Erc), la nuova mappa riguarda il Dna di un organismo molto semplice come il lievito ed e’ stata ottenuta nell’universita’ britannica di Cambridge dal gruppo coordinato dal genetista Rafael Carazo Salas. Microscopio con focale in 3D e analisi computerizzata delle immagini hanno permesso di osservare con un dettaglio senza precedenti i processi che modellano le cellule, dando loro la forma che le rende riconoscibili. Hanno anche permesso di vederne l’organizzazione interna, con i microtubuli che costituiscono l’impalcatura interna delle cellule, e sono riusciti a ricostruire le fasi principali del ciclo cellulare. A queste funzioni importantissime sono legati i due terzi dei 262 geni appena individuati, mentre un terzo di essi svolge piu’ di una funzione. ‘A piu’ di dieci anni dalla pubblicazione della mappa del genoma umano, il cosiddetto ‘Libro della vita’, non abbiamo ancora un’evidenza diretta della funzione svolta dalla meta’ dei geni di tutte le specie il cui genoma e’ stato finora sequenziato”, osserva Carazo Salas. ”Finora – prosegue – non esisteva alcun catalogo dei geni coinvolti nei processi cellulari ne’ della loro funzione. Comprenderli meglio potrebbe aprire nuove strade nella ricerca di farmaci il cui obiettivo potrebbero essere proprio questi processi, come una nuova generazione di terapie anticancro”.