Nessun Paese ha sulla Stazione Spaziale il posto privilegiato che ha l’Italia: lo ha detto il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Roberto Battiston, presentando gli esperimenti di Futura, la seconda missione di lunga durata dell’Asi, assegnata alla Nasa dall’Italia grazie all’accordo bilaterale del 1997 per la fornitura di tre moduli pressurizzati abitativi. ”Nessun’altra agenzia spaziale ha questo accordo privilegiato e lo dobbiamo alla capacita’ scientifica e industriale dell’Italia”, ha osservato Battiston. Per questo, ha proseguito, negli ultimi 13 anni l’Italia ha portato sulla Stazione Spaziale 20 carichi utili, 51 esperimenti coordinati da oltre 120 ricercatori (dei quali soltanto 26 non italiani), con quattro missioni di tre astronauti. E’ stata costruita in Italia circa meta’ della stazione spaziale, compresi moduli come i Nodi 2 e 3, Leonardo e la Cupola che si affaccia sulla Terra. L’Italia, insieme all’Agenzia Spaziale Europea (Esa), sta cominciando a pensare al futuro della ricerca a bordo della Stazione Spaziale: ”stiamo discutendo come sfruttare la stazione orbitale come laboratorio nei prossimi dieci anni. E’ importante identificare pochi esperimenti importanti”. La discussione, ha precisato, e’ appena cominciata e solo in un secondo momento sara’ affrontata in un contesto internazionale. Dagli orologi atomici, alla biologia, ai nuovi materiali, la nuova sfida sara’ ”identificare alcuni esperimenti in grado di avere ricadute cruciali nella vita quotidiana e concentrarsi su questi”.