Scopri che puoi preparati una pizza con una stampante in 3D, che si può inventare una nuova chirurgia con cuore, polmoni e trachea miniaturizzati e riprodotti con le stampanti del futuro per salvare la vita ad un bambino. Ma vedi anche che con le tue mani puoi preparare materiali biotecnologici, robot o droni per tutti gli usi. Sono le tecnologie e le innovazioni di un futuro che è già qui, portati a Roma da un esercito di artigiani 2.0 che stanno invadendo la capitale con l’hi-tech che sta cambiando il mondo. A riunirli è la seconda edizione del Maker Faire che apre i battenti ufficialmente domani al Parco della Musica per una manifestazione che riunisce idee e stravaganze ma anche tanta scienza degli inventori digitali di tutto il mondo.
Con motto ‘Let’s Make!’ (a better word) si è tenuta questa mattina nella Sala Sinopoli dell’Auditorum della Muscia la conferenza di apertura in cui hanno sfilato i maggiori protagonisti della terza rivoluzione industriale. A partire da Massimo Banfi, uno degli ideatori di Arduino il piccolo cervello elettronico che sta spopolando nel mondo dei maker. “Credo che in Italia il messaggio stia passando, specialmente tra i più giovani, credo che stia finalmente arrivando una risposta alla scarsa progettualità di innovazione che arriva dall’alto” ha sottolineato Banfi che si è alternato sul palcoscenico con altri maker già famosi in tutto il mondo
Per questa seconda edizione della Maker Faire organizzata da Asset-Camera, azienda della Camera di Commercio di Roma, sono oltre 600 le invenzioni che si potrano toccare con mano fino a domenica prossima, invenzioni sia italiane che straniere, come le stampanti in 3D che riproducono i cibi o organi vitali. Sul palco stamattina è salito Erle Austin, chirurgo toracico e cardiaco statunitense, di Louisville, nel Kentucky. Austin ha raccontato la sua incredibile storia: ha riprodotto il modello del cuore di un piccolo paziente di 14 mesi con una stampante in 3D per pianificare una delicatissima operazione chirurgica. “Ho 35 anni di esperienza e di partica in chirurgia cardiaca, pediatrica e vascolare. Ma questo intervento sul cuore di un bambino di 14 mesi era davvero complicato. Ho deciso di provarlo e riprovarlo su un modello in 3D del suo cuoricino malato”, ha raccontato il chirurgo americano. Ma non è stata l’unica storia a conquistarsi grandi applausi dalla platea dei media che hanno partecipato alla conferenza di apertura del Maker Faire di Roma. Anche Glenn Green, medico statunitense, professore associato di otorinolaringoiatria infantile all’Università del Michigan ha raccolto entusiasmo e applausi da vera star. Green ha inpiantato una trachea stampata in 3D a Kaiba, un piccolo bambino di appena 6 settimane di vita che soffriva di una rara ostruzione dei polmoni conosciuta come malacia bronchiale. “La trachea è composta di materiale biologico in grado di aprire una via respiratoria all’interno della trachea ostruita di Kaiba. Cosi’ si è salvato la vita”, ha affermato Green.
E le innovazioni del futuro, oltre che nel settore sanitario, stanno aprendo nuove frontiere anche per l’alimentazione. Come le tecnologie realizzate dall’ingegnere meccanico statunitense Anjan Contractor, fondatore della Systems Materials Research Corporation (Smrc). Contractor ha ricevuto un finanziamento da 125 mila dollari dalla Nasa per stampare cibo in 3D. L’Agenzia spaziale statunitense vuole utilizzare il suo progetto per dare da mangiare agli astronauti impegnati in lungi viaggi interplenetari e Anjan ha inventato una vera e propria pizza in 3d perchè, ha detto, “anche nello spazio si deve mangiar bene”. “Siamo sette miliardi di persone nel mondo e nel 2100 saremo dieci miliardi. Dobbiamo pensare anche alle scorte di cibo che serviranno sulla terra e queste tecnologie possono essere una risposta”, ha aggiunto il tecnologo. Rimanendo sempre nel settore spaziale, a presentare gli staordinari esperimenti che andrà a compiere sulla Stazione spaziale internazionale è stata Samantha Cristoforetti la prima astronauta italiana dell’Esa che vivrà nello spazio come ingegnere di volo da questo novembre e sino a maggio 2015.
Tantissime le innovazioni presentate in anteprima oggi al Parco della Musica degli inventori digitali di tutto il mondo come i droni e i robot di ogni forma, dimensione e funzione tra cui “Emisro” ideato da due studenti universitari e che viene dall’India. Emisro è un robot che usa le sue piccole gambe per soccorrere chi resta imprigionato in anfratti difficili da raggiungere. Le innovazioni del ventunesimo secolo hanno però dietro anche molta filosofia come quella che ha espresso la biologa statunitense Ellen Jorgensen diventata una paladina della scienza come bene comune. Insieme al Ted Fellow Oliver Medvedik ha fondato il Genspace, il primo laboratorio di biologie fai da te al mondo che rispetta tutte le norme governative. Jorgensen è ormai tra le personalità di spicco del movimento delle biotecnologie fai da te, un movimento “che punta a rendere la ricerca scientifica accessibile al grande pubblico”, come ha spiegato la stessa scienziata. Da domani dunque e fino a domenica porta aperte al pubblico in tutti gli stand che mostrano nuove tecnologie e soprattutto che aprono un contatto diretto di queste aziende artigianali del futuro. “Lavoriamo molto per sostenere i giovani meker e abbiamo portato avanti contatti con 50mila studenti e 1.500 meker aprendo rapporti con molte università perchè l’innovazione deve essere alla portata di tutti” è stato lo statment messo in evidenza da Aysegul Ildeniz, la vicepresidente di Intel Ndg (New Device Group) che ha portato al Maker Faire di Roma un nuovo dispositivo elettronico completamente mimetizzato in un elegante bracciale.