Un’occasione mancata: “La sicurezza, quella vera, andrà a farsi benedire”

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rischio_idrogeologicoDuro commento del Vice Presidente del Consiglio Nazionale Geologi, Vittorio d’Oriano, in merito alla discussione della bozza di revisione delle Norme Tecniche sulle Costruzioni, alle anomalie procedurali e al ruolo marginale a cui viene relegato il contributo geologico.

Un’occasione mancata

Oggi, venerdi 24 ottobre, al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, si darà avvio alla discussione della bozza di revisione delle Norme Tecniche sulle Costruzioni.
Tale bozza è stata inviata ai componenti effettivi del Consiglio mercoledì 22 ottobre scorso alle ore 15 e 37 ed un ulteriore invio è stato fatto il giorno dopo alle 12 e 28.
Chi, come me dovrà esprimere un parere e un voto nel merito, ha quindi avuto meno di un giorno e mezzo per rileggersi il corposo documento. Mentre il regolamento, così mi è stato detto durante i lavori della scorsa riunione perché personalmente non ne ho copia né mai l’ho avuta, prevederebbe che i documenti siano messi a disposizione dei Consiglieri almeno tre giorni prima della seduta.
Ciò detto, più per sottolineare l’anomalia procedurale che non permette ai Consiglieri di svolgere serenamente e appieno il proprio lavoro, è mio dovere esprimere un giudizio nel merito. Ma non ho il tempo di entrare nel dettaglio della normativa citando articoli e modifiche proposte, che sarebbe il corretto modo di procedere. Mi limiterò pertanto ad una critica sulla filosofia di base che si è voluto pervicacemente perseguire in questa modifica.
E il mio giudizio è negativo. Negativo senza possibilità di appello.
L’anomalia di voler relegare il contributo geologico ad aspetto meno che marginale della progettazione, come è noto già contenuto nel pessimo testo in vigore, è stato, se possibile, ancora di più esaltato nel testo che oggi andremo ad esaminare. Ed è palese, ma non meraviglia, l’ostinata volontà di separare la geologia dalla geotecnica, come se questa non fosse figlia di quella. Un gap culturale che i padri della geotecnica, parlo di quelli che vivaddio hanno creato questa scienza e che nulla hanno a che fare, neanche sul piano ideale, con gli odierni epigoni, avevano già denunciato in vita come aspetto criticabile di una prassi che si andava creando nelle varie scuole.
La sicurezza, quella vera, andrà a farsi benedire.
A me non rimane che sottolineare come si sia persa un’occasione. E certo la responsabilità non è nostra.

Vittorio d’Oriano

Vice Presidente del Consiglio Nazionale Geologi

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