Alla foce del fiume delle Perle, a circa un’ora di battello da Hong Kong, nella Cina meridionale, si trova la meravigliosa città di Macao, oggi purtroppo nota ai più per gioco d’azzardo e prostituzione, nonostante le vestigia di un suo passato glorioso. Nel 1557 i Portoghesi, che desideravano avere una base per il commercio con la Cina, fondarono la colonia di Macao. Nel XVII secolo, gli Olandesi provarono ben 4 volte ad impadronirsene, ma vennero respinti dalle truppe portoghesi. Nel 1670 la Cina riconobbe ufficilamente il possedimento coloniale portoghese. Quando però, nel 1841, gli Inglesi fondarono Hong Kong, l’esordio commerciale di quest’ultima portò al progressivo declino di Macao. Nel 1849 i Portoghesi fecero di Macao un porto franco, stabilendo definitivamente la loro giurisdizione sul territorio… annessione riconosciuta dalla Cina nel 1887 con un trattato commerciale e di amicizia con Lisbona.
L’11 giugno 1951 Macao fu elevata dallo status di colonia a quello di territorio d’oltremare. Il Portogallo perse la sovranità su di essa a partire dalla Grande Rivoluzione culturale cinese, alla fine del 1966, quando una disputa sulla chiusura di una scuola portò a violente dimostrazioni contro l’autorità portoghese e l’amministrazione abdicò alla sua autorità sovrana. Il 29 gennaio 1967, il Portogallo riconobbe ufficialmente Macao come territorio cinese e nonostante la Cina declinò l’offerta per il suo ritorno ufficiale sotto il controllo cinese, le decisioni importanti andavano prese tramite accordi con la Cina. Dopo la caduta del regime di Salazar in Portogallo, il 25 febbraio 1974, la Cina rifiutò ancora la restituzione di Macao. Nel 1975 il piccolo contingente militare portoghese su ritirato e il 17 febbraio 1976 il nuovo statuto dichiarò Macao territorio speciale cinese in amministrazione portoghese. L’accordo sino lusitano del 26 marzo 1987 sancì il ritorno definitivo di Macao alla Cina, col passaggio ufficiale alla mezzanotte del 20 dicembre 1999. Dopo ben 442 anni di controllo portoghese, Macao tornò finalmente sotto la sovranità cinese.
Macao era il punto di partenza dell’antica Via della Seta Marittima; il punto in cui arrivavano i medicinali europei, il pepe indiano e l’argento giapponese, per poi essere trasportati all’estero. I suoi primi abitanti vivevano di pesca, venerando Mazu, divinità del mare, rappresentata in diversi templi. Stando ad un’antica leggenda, un giorno dei pescatori, usciti in mare, furono travolti da una tempesta improvvisa e vennero salvati proprio da Mazu, comparsa nelle vesti di una fanciulla. Solo grazie al suo intervento, riuscirono a tornare in porto. Ancora oggi, in occasione del compleanno della divinità, la gente esprime auguri a modo suo. Molto suggestive sono le celebrazioni del Drago Ubriaco. Ancora una volta, interviene la leggenda, secondo la quale un monaco ubriaco tagliò a metà un drago, il cui sangue finì nelle acque dei fiumi, dei laghi e del mare. I malati che bevvero quelle acque guarirono e da allora, per ringraziare il drago, i locali tengono ogni anno una festa, mentre lo spirito di quella creatura si tramanda da generazioni in generazioni. Macao è il più antico punto di incontro della civilità orientale con quella occidentale. In essa convivono varie culture e la gente di diverso colore della pelle ha superato le differenze etniche e religiose, integrandosi. Cosa vedere nella città? La Basilica di San Paolo, considerata la Chiesa occidentale più bella d’oriente che, nonostante sia stata danneggiata da un incendio nel 1865, è un esempio evidente di cultura cattolica, con al 1 e 2 piano, la Trinità e Gesù Bambino , ai lati le incisioni simboliche della passione morte e risurrezione e al centro del 3 piano la statua della Madonna circondata da 6 angeli.
Essa, che presenta tra i motivi decorativi navi portoghesi, leoni cinesi e cristantemi giapponesi, svolse un ruolo centrale per la diffusione del cattolicesimo; così come il convento di San Giuseppe, eretto nel 1728, cui venne affidato il compito di formare i missionari; il cimitero cattolico che ha accolto le salme dei primi convertiti di Macao. Inoltre, la cappella Morrison, dal nome del missionario inglese Morrison, il primo a tradurre la Bibbia in Cinese; il forte Dongwangyang , dotato di cannoni; opera a difesa della città completata nel 1638, con il primo faro costruito sulle voste cinesi, completato nel 1865, che guida ancora le navi di passaggio; il Palazzo degli affari Portuali, con il suo grande corridoio che favorisce la ventilazione, adattandosi al clima tropicale. Sui traghetti diretti a Macao troviamo famiglie, ma anche giovani in tour trasgressivo e una buona quota di manovalanza al servizio dell’industria del divertimento. Magari non guasta una cena sulle 2 isolette di Taipe e Coloame, oppure una tappa all’Opiarum o allo Sky21 ed una puntatina al Casinò Lisboa. Arrivare a Macao è come entrare nel Paese dei Balocchi o a Las Vegas, con due differenze: una Cina lussureggiante alle spalle e il mare davanti!