Un’eruzione vulcanica su grande scala come quelle già avvenute nel lontano passato in Giappone potrebbe provocare fino a 120 milioni di morti, pari alla quasi totalità della popolazione dell’arcipelago: è quanto risulta da uno studio dell’Università di Kobe. Secondo i ricercatori le possibilità che si verifichi un simile scenario nei prossimi cento anni sono di circa l’1%: “Il Giappone comprende il 7% dei vulcani attivi nel mondo ed ha subito catastrofi anche recenti come l’eruzione dell’Ontake (che ha causato oltre 50 morti), mentre il rischio di un’eruzione del Fuji esiste”, si legge nello studio. Lo studio si basa sull’analisi dei cicli e degli effetti delle eruzioni su grande scala in Giappone, in particolare la caldera di Aira, gigantesco cratere creatosi 28mila anni fa nella regione di Kagoshima in seguito all’esplosione della sommità di un vulcano. Se un fenomeno di entità simile dovesse verificarsi oggi nella stessa regione, la lava e i lapilli potrebbero provocare in poche ore la morte di oltre sette milioni di persone; ma le polveri si spargerebbero sul resto del Paese (a eccezione della parte orientale dell’isola di Hokkaido) mettendo a rischio tutte le infrastrutture e quindi la sopravvivenza della popolazione.