Alluvione Genova: “200 mln? Non so quanto riusciremo a dare”

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genova1“I risarcimenti per l’alluvione a Genova di un mese fa? L’impegno del governo c’e’ ma non sono in grado di dire quante risorse riusciremo a dare a Burlando e alla Liguria”. Il ministro all’Ambiente Gian Luca Galletti ospite di 24 Mattino su Radio 24, risponde cosi’ alla richiesta di 200 milioni di fondi avanzata dal governatore della Liguria Burlando per l’alluvione di un mese fa a Genova. “C’e’ una procedura severa – aggiunge Galletti – c’e’ la dichiarazione sullo stato d’emergenza, a cui segue il finanziamento. Comunque confermo che l’attenzione del governo c’e'”. Galletti ha spiegato che il governo promette 7 miliardi nei prossimi 7 anni per prevenire il dissesto idrogeologico: “Ho chiesto 5 miliardi dai fondi di coesione territoriale, ai quali ne vanno aggiunti 2 di cofinanziamento regionale: sono 7 miliardi in 7 anni”. Per affrontare l’emergenza invece il ministro denuncia: “Ci sono gia’ 2 miliardi e 300 milioni a disposizione, che non siamo riusciti a spendere per colpa delle troppe leggi che abbiamo. L’esempio tipico sono i 35 milioni bloccati per gli interventi sul Bisagno, a Genova, bloccati per ricorsi. Questo e’ inammissibile. Abbiamo creduto per molto tempo che molte regole tutelassero l’ambiente, non e’ cosi’. Va semplificato il sistema, ci sono troppe leggi”. Galletti ha commentato anche la polemica sull’utilizzo dell’esercito in queste situazioni, dicendo che “abbiamo un sistema di Protezione civile che funziona davvero bene, abbiamo una popolazione straordinaria, non sono in grado di dire se l’esercito sia di ulteriore supporto o meno”. Infine sui condoni, definiti da Galletti ‘tentati omicidi’ il ministro ha precisato a Radio 24: “Spero che dagli errori del passato si impari, senno’ non c’e’ piu’ etica e non ci sono piu’ regole. Una parte della situazione attuale e’ colpa di avere costruito in zone pericolose. Lei manderebbe suo figlio in una casa costruita in un alveo di un fiume? Non ci concentriamo tutti solo su opere e soldi, se non creiamo un patto culturale tra Stato e cittadini di rispetto del territorio non ne verremo mai fuori”.

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