Buffalo sommersa da oltre un metro di neve prodotta dal “lake effect”, l’analisi dello storico evento

MeteoWeb

buffalo (4)L’eccezionale bufera di neve che martedì 18 Novembre 2014 ha letteralmente sommerso la città di Buffalo, dove sono caduti fino a più di 1 metro di neve fresca in 24 ore, è stata prodotta da un impressionante “lake effect”, innescato dallo scivolamento di un nucleo di aria gelida (isoterme fino a -14°C alla quota di 850 hpa) che dall’Arcipelago Artico canadese si è fiondato sopra l’area dei Grandi Laghi, dopo aver attraversato gli stati canadesi del Manitoba e dell’Ontario. Ma ora cerchiamo di capire quali sono state le dinamiche principali che hanno portato alla realizzazione di questo straordinario evento nevoso che ha paralizzato Buffalo e le località limitrofe ad essa. La massa d’aria gelida, di lontane origini artiche canadesi, ha raggiunto il lago Erie, traboccando tramite l’inserimento di una fredda ventilazione da SO e O-SO che è riuscita ad allinearsi perfettamente con l’asse del lago Erie, coprendone l’intera superficie.

lake effect snow stormQuesto incredibile allineamento della fredda ventilazione da SO e O-SO, sopra la superficie del lago Erie, ha permesso all’aria fredda di raccogliere un ingente quantitativo di umidità sopra l’ancora calda superficie di questo lago. Senza un allineamento così perfetto, probabilmente la ventilazione da SO avrebbe raccolto, durante il passaggio sopra la superficie lacustre, un quantitativo d’umidità minore, apportando precipitazioni nevose non cosi eccezionali. Durante lo scorrimento sopra la superficie del lago Erie, la massa d’aria artica canadese si è notevolmente scaldata, nei bassi strati, e instabilizzata, tanto da favorire lo sviluppo di un imponente striscia di cumulonembi che dal settore orientale del lago Erie si sono diretti verso la città di Buffalo, scaricando su questa forti rovesci di neve, e persino dei temporali di neve nella serata di lunedì 17 Novembre, nella fase iniziale del fenomeno del “lake effect snow”, con lampi e tuoni che accompagnavano i forti rovesci di neve.

lake-effect-stormDa notare, come nel corso della serata di lunedì 17 Novembre 2014, e durante la mattinata di martedì 18 Novembre 2014, sopra la superficie del lago Erie, a seguito dell’afflusso dell’aria gelida in quota, si era sviluppata una intensa banda di nubi cumuliformi, piuttosto imponenti, e totalmente ghiacciate nella loro parte sommitale, che si rigeneravano in continuazione davanti la città di Cleveland. Questa imponente banda di nubi cumuliformi, foriere di rovesci e temporali di neve, con tanto di attività elettrica associata (segno della presenza di una forte attività convettiva), dopo la fase di sviluppo nel tratto di lago a nord di Cleveland, venendo agganciata in quota dagli intensi venti sud-occidentali, cominciava ad andare alla deriva proprio in direzione di Buffalo e dell’area immediatamente a sud della città, scaricando su questa continui rovesci di neve e temporali nevosi, che si ripetevano in continuazione, come una catena di montaggio. Fenomeni che risultavano piuttosto intensi nelle zone costiere sopravento, mentre andavano gradualmente ad indebolirsi procedendo verso l’entroterra dello stato di New York, a seguito del venir meno sulla terra ferma (già raffreddata dallo strato di neve) dell’intenso “gradiente termico verticale” che si presentava sopra la superficie lacustre.

L'analisi del radar mette in evidenza la banda di nubi cumuliformi che dall'area a nord di Cleveland si spingono fino a Buffalo, scaricando su questa continui rovesci di neve
L’analisi del radar mette in evidenza la banda di nubi cumuliformi che dall’area a nord di Cleveland si spingono fino a Buffalo, scaricando su questa continui rovesci di neve

Anche dall’analisi del campo del vento, alla quota isobarica di 500 hpa, si evince come anche in quota i venti, orientati da SO, erano ideali per produrre significative nevicate da “lake effect” sull’area di Buffalo, aperta ai venti che sfondano da SO e O-SO. Inoltre il lago Erie, poco prima dell’affondo dell’ondata di freddo, presentava temperature superficiali più elevate rispetto agli altri laghi. Questa temperature elevata favoriva una maggior evaporazione, e quindi un maggior rilascio di aria umida allo strato d’aria sovrastante, contribuendo ad enfatizzare le precipitazioni. In alcuni quartieri di Buffalo, come nella zona meridionale e quella orientale, gli accumuli di neve fresca sono stati davvero eccezionali per il mese di Novembre. Addirittura nel sobborgo di Lancaster, sul lato est della città, è caduto oltre un metro e mezzo di neve fresca, dopo ore di fitte e persistenti nevicate, che spesso si sono manifestate sotto forma di forti rovesci di neve che hanno azzerato la visibilità orizzontale a pochi metri. Il fenomeno si è sensibilmente attenuato, fino a diradarsi quasi del tutto, dalla mattinata di mercoledì 19 Novembre, non appena i venti da SO e O-SO che hanno fatto affluire l’aria gelida di origini artiche canadesi si sono attenuati, mentre parte del nucleo di aria gelida giunto nella media troposfera cominciava a ritirarsi verso l’Ontario.

Condividi