Ebola, la sorella del medico italiano contagiato: “non volevo partisse ma ha vinto il suo impegno”

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ebola medico italiano3Io ero contraria alla sua partenza in Sierra Leone per conto di Emergency. E glielo avevo detto, gli avevo espresso le mie perplessita’ a causa del pericolo di contagio” e “pensare che sarebbe dovuto rientrare dopodomani…”. Lo dice – in un’intervista a La Stampa – la sorella del medico italiano contagiato in Sierra Leone dal virus ebola. Lui – aggiunge – “e’ fatto cosi’: altruista e generoso incarna tutti i valori tipici del medico. E’ partito, spinto dal desiderio di rendersi utile, di mettere la sua professione al servizio dei piu’ bisognosi”. La donna parla anche delle passate missioni del fratello con Emergency, che “rappresenta per lui, bravissimo infettivologo, l’occasione per aiutare le popolazioni che soffrono di piu’ negli angoli piu’ problematici del mondo”. Nemmeno lei si rechera’ a Roma, anche perche’ “ribadiamo, sia io sia le sue figlie, l’assoluta necessita’ di garantire nel modo piu’ assoluto la privacy. Mio fratello ha solo bisogno di essere curato e di guarire in una condizione di tranquillita’. La situazione e’ gia’ complessa e non abbiamo bisogno di ulteriori pensieri”.

 

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