Concordia, Schettino: “ci è voluto coraggio, sono pronto alle mie responsabilità. L’errore è stato deviare la rotta”

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++ NAVE COSTA:INCLINATA DI 80 GRADI, SQUARCIO DI 70 METRI ++“Sono pronto ad avere la mia quota di responsabilita'”: cosi’ Francesco Schettino in un passaggio del suo interrogatorio, stamani, quando ha parlato delle operazioni di ammaino ed evacuazione della nave. Tuttavia il “successo dell’operazione dipendeva anche dagli uomini nei posti-chiave”, ha aggiunto. Schettinolo ha detto in conclusione di interrogatorio da parte dei suoi difensori.

“L’imprudenza fu aver deviato dalla rotta consueta”, tuttavia “la rotta tracciata a 0,5 miglia dalla costa” dell’Isola del Giglio “era in sicurezza e la si poteva affrontare”. Lo ha detto Francesco Schettino rispondendo, in controesame, al pm Stefano Pizza.

“Servi’ avere coraggio a stare sotto la Costa Concordiache stava ribaltando”, “tranne le scialuppe e l’equipaggio della Concordia, nel mare del Giglio non ho visto altre scialuppe, imbarcazioni che fossero venute sotto la nave che stava abbattendo”. Lo ha ricordato Francesco Schettino nel suo interrogatorio al momento di parlare delle fasi dell’abbandono della nave mentre la Concordia si ribaltava davanti al porto del Giglio dove si era fermata. Schettino ha anche ricordato che “non essendoci nessuno, tutti erano andati via, chiamai la capitaneria di Porto S.Stefano per dire che la nave si era abbattuta, e che, se c’e’ gente in acqua, venite a perlustrare la zona tra terra e nave. E’ l’unica cosa che potevo fare in quel momento” considerando che “ovviamente la nave in quella posizione, coricata su un fianco, ci mette del tempo per affondare”.

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