Dissesto: in Emilia-Romagna 70.000 frane, di cui 30.000 attive

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frana (7)“In Regione abbiamo censito 70.000 frane di cui 30.000 attive; i mutamenti climatici, poi, influiscono pesantemente sull’assetto idrogeologico, come hanno dimostrato i 320 millilitri di acqua caduti in poche ore sulle montagne di Parma. La Regione ha dovuto gestire qualcosa come 11 emergenze di rilievo nazionale, fra le quali il terremoto del 2012, in una sola legislatura, nella quale ha investito 400 milioni per la prevenzione dei rischi: tanti per le casse regionali ma pochi rispetto ai bisogni”. Sono i dati forniti da Paola Gazzolo, assessore uscente della Regione Emilia-Romagna e commissario per la mitigazione del rischio idrogeologico, forniti nel convegno organizzato dall’Ordine dei Geologi dell’Emilia-Romagna, in collaborazione con il Consiglio nazionale e con il patrocinio di diversi enti, fra i quali il Comune di Parma. Un convegno rivolto a cittadini, istituzioni e rappresentanti del territorio per parlare del dissesto idrogeologico, tenuto questa mattina a Palazzo del Governatore a Parma. Molte le domande a cui si e’ cercato di dare qualche risposta e tante le idee e le proposte che i tecnici consegneranno alle istituzioni. Paola Gazzolo ha quindi confermato che sono stati stanziati i primi 14 milioni per la catastrofe di Parma e Piacenza e ha annunciato che l’AIPO sta provvedendo alla progettazione definitiva della cassa di espansione sul Baganza, che rientra fra le priorita’ assolute nella politica regionale, il cui fabbisogno e’ gia’ stato quantificato in oltre un miliardo di euro. Resta da vedere quanto arrivera’ in Emilia dei 7 miliardi previsti dal Governo Renzi a livello nazionale e come trovare le risorse per completare il quadro delle priorita’ individuate. Infine, la stessa Gazzolo ha annunciato che il nuovo Presidente della Regione Bonaccini mettera’ al centro della sua politica territoriale lo stop al consumo di suolo, la certezza per gli interventi programmati di difesa del territorio e la manutenzione per prevenire le frane e curare i mali della rete idrografica. Gazzolo ha fornito anche il dato nazionale: in Italia negli ultimi 50 anni i disastri ambientali hanno prodotto danni per 670 milioni di euro; lo Stato spende ogni anno 3,5 miliardi per mettere qualche riparo alle catastrofi naturali; di contro, in poco meno di 30 anni sono stati investiti in tutto 2 miseri miliardi per la prevenzione.

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