Missione Rosetta: tanta tecnologia italiana sulla cometa

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Rosetta_s_Philae_lander_on_comet_nucleusHa tenuto col fiato sospeso tutto il mondo e la comunità scientifica in particolare, lo scorso 12 novembre, quando il lander Philae si è sganciato dalla sonda per atterrare sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. La missione spaziale Rosetta quel giorno ha raggiunto un traguardo storico ed emozionante che apre a prospettive fondamentali per la comprensione della natura delle comete e del sistema solare. Dopo aver completato la prima sequenza di esperimenti scientifici a bordo, il lander ha esaurito le batterie entrando in modalità stand-by. Il ‘risveglio’ dovrebbe avvenire nel corso del 2015 quando il progressivo avvicinamento della cometa al Sole permetterà al modulo di ricaricarsi grazie ai suoi pannelli solari. Allora potrà riprendere la sua attività finalizzata ad effettuare una serie di misurazioni delle caratteristiche fisiche della superficie della cometa e a studiarne la struttura interna del nucleo. Tra la tecnologia italiana presente a bordo di Philae c’è ‘Sample Drill&Distribution’, strumento che ha lo scopo di raccogliere i campioni del suolo della cometa e di trasferirli, all’interno della sonda, ai diversi dispositivi che eseguono le analisi in-situ. SD2 è un elemento di elevata miniaturizzazione che condensa in appena 4 chilogrammi tecnologie ad altissime prestazioni. A contribuire al suo sviluppo anche Eni Tecnomare che, in particolare, ha realizzato il dispositivo di acquisizione dei campioni dal suolo della cometa (‘driller/sampler’ e ‘volume checker’), curando ingegnerizzazione, costruzione e fasi di test per l’integrazione con il lander. Il ‘driller/sampler’ è un dispositivo che perfora il terreno fino alla profondità di 230 millimetri e ne preleva un campione. Mentre il ‘volume checker’ permette di misurare la quantità del singolo campione. Questi strumenti, progettati e testati per resistere alle accelerazioni del lancio e per lavorare nel vuoto fino alla temperatura di -160°C, sono stati realizzati in cooperazione con Selex Es, con finanziamento di Asi (Agenzia Spaziale Italiana).

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