Asteroide 2004 BL86: il sasso cosmico da record ha una piccola luna

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La tecnica radar è molto efficace per studiare dimensioni, forma, rotazione, caratteristiche della superficie di un asteroide

asteroide 2004 bl86L’asteroide da record, 2004 BL86, che ha appena salutato la Terra ha una piccola Luna. E’ la sorpresa che arriva dalle immagini radar della Nasa condotte con l’antenna del Deep Space Network a Goldstone durante il passaggio ravvicinato. Con le 20 immagini ottenute e’ stato realizzato anche un video (link in basso) dove si vede l’asteroide in movimento accompagnato dal suo piccolo satellite. Le informazioni radar hanno permesso di misurare con precisione anche il diametro dei due oggetti celesti: il corpo principale ha il diametro di circa 325 metri e la piccola luna di circa 70 metri. Nella popolazione di asteroidi vicini alla Terra di questa grandezza, sottolinea la Nasa, gli asteroidi che hanno dei ‘partner’, ossia una luna o addirittura due, sono circa il 16%. Questo sasso cosmico si e’ avvicinato a circa 1,2 milioni di chilometri dal nostro pianeta (3,1 volte la distanza Terra-Luna) e sara’ il passaggio piu’ ravvicinato di un asteroide di questa grandezza dei prossimi 12 anni, ossia fino al 2027 quando si avvicinera’ alla Terra 1999 AN10. Per questa ragione e’ un evento memorabile, inoltre e’ stata un’occasione preziosissima per studiare da vicino l’oggetto. La Nasa ha condotto osservazioni radar con tre osservatori: di Goldstone, in California, Arecibo a Puerto Rico e il Very Long Baseline Array (Vlba) nel Nuovo Messico. La tecnica radar, rileva l’Agenzia Spaziale americana, e’ molto efficace per studiare dimensioni, forma, rotazione, caratteristiche della superficie di un asteroide. Informazioni importanti per migliorare il calcolo delle orbite degli asteroidi. Misure radar delle distanze degli asteroidi e le velocita’ spesso consentono di prevedere le loro orbite future anche con molti anni di anticipo. Lo studio gli asteroidi, sottolinea la Nasa, ha un obiettivo duplice: calcolare le loro orbite per prevedere le potenziali minacce e conoscere meglio questi fossili del Sistema Solare che possono aiutare a comprendere come si e’ formato il nostro sistema e l’origine delle molecole organiche che hanno portato allo sviluppo della vita.

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