Ricerca: i cacciatori di neutrini diventano guardiani del mare

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L’iniziativa gode del supporto di due grandi infrastrutture di ricerca europee, EMSO (European Multidisciplinary Seafloor) e KM3NeT (Cubic Kilometre Neutrino Telescope)

neutriniUn importante accordo di collaborazione è stato firmato oggi tra l’INFN, l’Università di Catania e la Direzione Marittima di Catania allo scopo di rendere fruibili reciprocamente i dati sul monitoraggio del traffico mercantile così da poterli confrontare con i dati rilevati dagli osservatori sottomarini per lo studio dei neutrini, installati davanti al porto di Catania e a largo di Portopalo di Capo Passero. L’obiettivo finale è favorire lo sviluppo di competenze integrate e multidisciplinari a favore dell’intero sistema della ricerca. “L’iniziativa gode del supporto di due grandi infrastrutture di ricerca europee, EMSO (European Multidisciplinary Seafloor) e KM3NeT (Cubic Kilometre Neutrino Telescope)”, spiega Giacomo Cuttone, direttore dei Laboratori Nazionali del Sud (LNS) dell’INFN che svolgono un ruolo fondamentale in entrambi i progetti. “EMSO e KM3NeT forniscono l’uso delle strutture hardware e software degli osservatori abissali installati presso le infrastrutture sottomarine cablate al largo di Catania e di Portopalo di Capo Passero”. “La prima stazione acustica sottomarina denominata ONDE (Ocean Noise Detection Experiment) – ricorda Giorgio Riccobene, ricercatore dei LNS da anni impegnato anche sul fronte degli osservatori di neutrini – è stata realizzata nel 2005 nel sito test a 25 km al largo del porto di Catania, in collaborazione con i ricercatori dell’INGV, dell’Università di Pavia e dell’Università La Sapienza di Roma” e “oroseguita con l’esperimento SMO (Submarine Multidisciplinary Observatory), attraverso l’installazione di un’antenna acustica a 3500 m di profondità a largo di Capo Passero ha già dato riscontri scientifici molto significativi pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Nature”.

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