La chirurgia associata alla tecnologia 3 d apre una strada fondamentale di progresso e speranza: si potranno sostituire le trachee danneggiate da tumori o malattie congenite
Il Feinstein Institute for Medical Research, negli Usa, ha realizzato una trachea in cartilagine con una stampante 3d, la prima nella storia della chirurgia. La ricostruzione e stata presentata al meeting della Society of Thoracic Surgeons, e potrebbe aprire la strada a trachee create completamente dal nulla ma solo con materiali innovativi che ben si prestano ad essere introdotti nell’organismo. Infatti l’Istituto si è limitato per adesso a completare il modello di una trachea con cartilagine prodotto dalla stampante 3d. La chirurgia associata alla tecnologia 3 d apre una strada fondamentale, perchè si potranno sostituire quelle danneggiate da tumori o malattie congenite, senza dunque attendere e sperare in un trapianto. I ricercatori hanno prodotto con la stampante, un modello commerciale modificato, uno ‘scheletro’ biodegradabile a forma di trachea mescolato con cellule di cartilagine e collagene. Le cellule stampate sono sopravvissute al processo ed hanno continuato a dividersi mostrando tutte le caratteristiche di quelle di una trachea normale, “umana”. Al momento la trachea stampata è solo un prova di fattibilità;per i primi test sull’uomo si dovrà aspettare ancora qualche tempo, seppur non molto lontano.”Almeno un paziente l’anno arriva nel nostro istituto con problemi alla trachea che non possono essere risolti con i metodi tradizionali – afferma Lee Smith, uno degli ideatori -. Mi aspetto al massimo in cinque anni di essere capace di raccogliere le cellule del paziente, farle crescere sullo scheletro e riparare la trachea. Questo approccio può essere molto utile soprattutto per i bambini”. In passato la stampante 3D è stata utilizzata per produrre delle trachee intere, ma realizzate in materiale plastico e non con le cellule dello stesso paziente, potendo ridurre così il rischio rigetto.