Allerta Meteo, ciclogenesi esplosiva verso la Sicilia: il tracollo della pressione innescherà forti burrasche e mareggiate di scirocco

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Allerta Meteo, imminente l’arrivo in Sicilia del ciclone Afro/Mediterraneo in risalita dalla Tunisia

tracollo pressioneCome prognosticato dai principali centri di calcolo internazionali l’asse di saccatura affondato fin sull’entroterra desertico algerino è stata sottoposta ad un intenso “stretching” che ha agevolato lo sviluppo di una profonda ciclogenesi per effetto “sottovento” lungo il versante meridionale dell’Atlante Telliano. Difatti, il rialzo dei valori di geopotenziale sull’Atlantico, e la forte resistenza operata ad est dal robusto promontorio anticiclonico di blocco, con massimi di oltre 1030 hpa sul Kazakistan, ha incentivato un poderoso “stretching” sul ramo più meridionale dell’asse di saccatura. La parte più meridionale della stessa, subendo lo “stretching”, è rapidamente evoluta in una ciclogenesi, in sviluppo “sottovento” alla Catena dell’Atlante algerino. La genesi di questa depressione è da ricondurre al richiamo di aria calda e molto secca sub-tropicale continentale dai quadranti meridionali, che dall’entroterra desertico libico occidentale e dai deserti sabbiosi dell’Algeria orientale si espande in direzione del bacino centro-occidentale del Mediterraneo, muovendosi lungo il bordo orientale della saccatura atlantica che affonda sull’Algeria.

CNMC_MET_201503241430_EUROPA_PSFLOC@@_@@@@@@@@@@@@_@@@_000_@@@@Questo flusso meridionale, in sviluppo sul bordo orientale della saccatura atlantica, risalendo verso il Mediterraneo, ha impattato sulla catena montuosa dell’Atlante Telliano, tendendo in seguito ad invorticarsi, favorendo la formazione di una depressione orografica che si chiuderà nei bassi strati, presentando un minimo barico sottovento all’Atlante che evolverà verso levante. Una volta strutturatasi nella media troposfera, con dei massimi di vorticità positiva impressi dal passaggio di un ramo secondario del “getto sub-tropicale” alla base dell’asse di saccatura, questa ciclogenesi, nel corso della prossima serata tenderà a spostarsi verso est, coinvolgendo dapprima la Tunisia, ed in seguito pure la Sicilia.

eur_fullIl rapido tracollo della pressione barometrica sul Canale di Sicilia attiverà intensi e umidi venti di scirocco che dalla Cirenaica risaliranno il mar Libico e lo Ionio, rafforzandosi sensibilmente fino allo status di burrasca forza 7-8 Beaufort, ma con locali rinforzi fino a forza 9 Beaufort da SE sullo Ionio centrale. La depressione algerina durante la serata, spostandosi verso l’alta Tunisia e il Canale di Sicilia, tenderà a contrapporsi a quell’imponente promontorio anticiclonico di blocco, presente sul Kazakistan e il sud della Russia, con massimi di 1030 hpa. Le isobare strette e concentriche della depressione si addosseranno a quelle ellittiche del promontorio anticiclonico presente fra Russia europea e Kazakistan. Sarà proprio la presenza di questo solido promontorio anticiclonico a inspessire in modo sensibile il “gradiente barico orizzontale”, già di per se significativo, sullo Ionio, generando così un forte flusso da SE e S-SE che nel corso della notte diverrà burrascoso su tutto lo Ionio.

2xaf_jtNel frattempo l’avvezione di vorticità positiva in quota, indotta dalla risalita di un ramo secondario del “getto sub-tropicale” dall’entroterra desertico algerino, tenderà ad approfondire ulteriormente la depressione, la quale potrebbe scivolare sotto i 990 hpa, trasformandosi in una ciclogenesi esplosiva, capace di determinare un rapido tracollo della pressione barometrica su una vasta area attorno la Sicilia. Questa sensibile diminuzione della pressione barometrica potrebbe produrre anche il “vento Isallobarico”, che solitamente si manifesta in aree ben più ampie, fra i 500 e i 1000 km, quando si succedono repentini abbassamenti della pressione barometrica (-15 hpa in 6 ore) seguiti da improvvisi rialzi della stessa. In questi casi il “vento Isallobarico”, sommandosi al vento di “gradiente”, può dare origine a brevi ma fortissime tempeste di vento che si localizzano nelle aree dove si posizionano i massimi del “gradiente barico”.

Si nota il ciclone sui 995 hpa in fase di sviluppo sull'entroterra algerino
Si nota il ciclone sui 995 hpa in fase di sviluppo sull’entroterra algerino

L’approfondimento di questo ciclone exratropicale enfatizzerà l’infittimento delle isobare sullo Ionio agevolando l’attivazione di burrasche di scirocco che dal deserto della Cirenaica e del Golfo della Sirte risaliranno in direzione del mar Libico e dello Ionio, acquistando ulteriore intensità nel tratto di mare ad est della Sicilia, con una componente prevalentemente sud-orientale che raggiungerà le coste del catanese e del messinese, la Calabria ionica e la costa salentina, dove subentreranno venti forti, che potranno toccare punte di oltre i 60-70 km/h, anche se localmente si andrà anche sopra i 70-80 km/h sulle coste della Calabria ionica e del Salento, e picchi fino a 90 km/h in mare, nel corso della prima mattinata di mercoledì 25. Questo intenso flusso sud-orientale, che dall’entroterra libico risalirà fin verso le nostre regioni più meridionali, si estenderà su un ampio tratto di mare, che dal Golfo della Sirte si allunga fino alle coste della Sicilia orientale e della Calabria ionica, sollevando un ingente moto ondoso, con marosi alti anche più di 4.0-5.0 metri in mare aperto.

v10m_009Il “Fetch” (lo spazio di mare su cui soffia il vento) piuttosto ampio, come capita sovente nei flussi sciroccali, esteso dal golfo della Sirte fino alle coste della Calabria ionica e al golfo di Taranto, determinerà le condizioni ideali per la formazione di un moto ondoso piuttosto imponente, con onde ben formate che risaliranno velocemente l’intero Ionio, dirigendosi verso le esposte coste della Sicilia orientale e Calabria ionica. Essendo piuttosto esteso, dalle coste della Cirenaica fino allo Ionio, agevolerà di conseguenza la genesi di onde di “mare vivo” veramente alte, che raggiungeranno “Run-Up” veramente significativi. Lo sviluppo di queste ondate cosi grandi, su tutto l’alto Ionio e lungo il golfo di Taranto, verrà favorito non tanto dalla forza del “gradiente barico orizzontale” che innescherà l’intensa sciroccata sullo Ionio, in mare aperto, quanto dal “Fetch” (lo spazio di mare su cui spira il forte vento) piuttosto esteso su un ampio tratto di mare che dalle coste della Cirenaica si estenderà fino alle coste del Salento e della Calabria ionica.

mareggiata bagnaraIl “Fetch” difatti è un parametro fondamentale per valutare la potenza e l’intensità del moto ondoso che verrà innescato dalla formazione di una burrasca o una tempesta di vento. L’altezza delle onde non dipende solo dall’intensità del vento, ma anche dall’estensione dello spazio di mare su cui esso agisce. Più questo sarà ampio maggiori saranno le probabilità di vedere un moto ondoso più consistente e impetuoso, capace di immagazzinare enormi quantità di energia. In presenza di venti di burrasca e di un “Fetch” molto esteso, per centinaia di miglia, allora siamo certi di trovarci di fronte ad una consistente mareggiata, in grado di arrecare danni significativi sulle aree costiere esposte, già pesantemente vulnerate dal fenomeno dell’erosione. Queste ondate di “mare vivo”, non incontrando alcun tipo di ostacolo durante il loro cammino, si propagheranno in direzione dei litorali ionici di Sicilia e Calabria, sospingendosi su questi in ondate rifratte da SE che raggiungeranno la fascia costiera, con “Run-Up” alti anche più di 4.0-5.0 metri, specie fra il catanese, il messinese e il reggino ionico, ed il catanzarese, aperto alle imponenti onde sollevate dallo scirocco.

scirocco-mareggiataSu questi tratti di costa le ondate arriveranno ben formate e con i massimi “Run-Up”, data l’estensione del “Fetch” e la vicinanza delle burrasche alla costa. Srotolando su tratti di costa già seriamente vulnerati dall’erosione, cagioneranno purtroppo danni ingenti lungo i rispettivi lungomari dei comuni ionici di Calabria e Sicilia, inondando la sede stradale e abbattendo muraglioni e in qualche caso pure abitazioni rasenti la battigia. Pertanto si raccomanda la massima prudenza, specie chi abita a ridosso della linea di costa. I marosi, con la loro forza, ripuliranno i fondali, rimuovendo una gran quantità di detriti sabbiosi. Inoltre, le ondate davvero imponenti ostacoleranno il naturale deflusso delle acque dei fiumi e dei torrenti in piena, rischiando di creare un pericoloso effetto “tappo” in caso di ondate di piena.

wind10m_C_web_22Una parte di queste ondate muovendosi verso l’alto Ionio, entreranno sul Golfo di Taranto e sul Canale d’Otranto attraverso imponenti onde di “mare vivo” da SE, alte più di 3.0-4.0 metri, ma con “Run-Up” che potranno oltrepassare i 5.0-6.0 metri a largo della Sicilia e della Calabria ionica. Il moto ondoso da scirocco su tutto lo Ionio dovrebbe iniziare a scadere gradualmente dal pomeriggio di mercoledì, con onde lunghe da SE che tenderanno ad attenuarsi definitivamente solo dalla mattinata di giovedì, determinando residue risacche, per onde lunghe e molto lunghe da SE e S-SE, sulle coste della Sicilia e Calabria orientale, Basilicata e Puglia ionica.

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