Le catastrofi naturali costano sempre di più, fino a 300 miliardi all’anno

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Basterebbero 6 miliardi di dollari all’anno di investimenti per avere benefici, in termini di riduzione del rischio, per 360 miliardi di dollari

GREENPEACE: GIORNATA MONDIALE DELL?AMBIENTE, LE IMMAGINI DELLE CONSEGUENZE DEI CAMBIAMENTI CLIMATICILe catastrofi naturali costano sempre di piu’, in media si perde ogni anno una cifra compresa tra 250 e 300 miliardi di dollari. Lo rivela un nuovo rapporto delle Nazioni Unite (Global assessment report on disaster risk reduction) sul costo economico globale dei disastri climatici, che mette in guardia sul “futuro: senza interventi urgenti per arginare gli impatti dei cambiamenti climatici, i costi aumenteranno”. Il report vede nelle iniziative di mitigazione e resilienza possibilita’ di sviluppo e opportunita’ economiche: per esempio basterebbero 6 miliardi di dollari all’anno di investimenti (lo 0,1% di quanto si prevede per le infrastrutture nei prossimi 15 anni) per avere benefici, in termini di riduzione del rischio, per 360 miliardi di dollari. Per questo viene chiesto a governi e imprese di investire di piu’ sulla resilienza climatica. Infatti, spiega l’Onu, “un piccolo investimento aggiuntivo” in infrastrutture piu’ resistenti “potrebbe fare la differenza” e permettere di centrare i target nazionali sul clima; oltre al raggiungimento di quelli internazionali, come porre fine alla poverta’, migliorare salute e istruzione, garantire una crescita sostenibile ed equa. Perche’ a pagare il prezzo delle spese sempre maggiori potrebbero essere altri settori, come la sanita’ e l’istruzione, per non parlare del fatto che sara’ sempre piu’ difficile pensare ad uno sviluppo sostenibile. Il report mette in evidenza come in molti Paesi sono proprio i cambiamenti climatici che “amplificano” i rischi e di conseguenza “aumentano i costi dei disastri”. Per esempio nei Caraibi le perdite medie dovute soltanto ai cicloni tropicali dovrebbero aumentare di 1,4 miliardi di dollari al 2050; cosi’ come la siccita’ avra’ un impatto sulla produzione agricola indebolendo il Pil. Un allarme poi riguarda le alluvioni: le persone esposte al rischio di inondazioni per fiumi in piena potrebbero triplicare nei prossimi 15 anni, sia per colpa dei cambiamenti climatici che per l’aumento della popolazione. “Stiamo giocando con il fuoco – ha ammonito il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon – C’e’ una possibilita’ molto reale che il rischio di catastrofi alimentate dai cambiamenti climatici raggiunga un punto di non ritorno, oltre il quale gli sforzi e le risorse necessarie per ridurle superera’ la capacita’ delle future generazioni”.

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