Energia, ENEA: grazie alle simulazioni sistemi energetici più sicuri e sostenibili

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“Definire la politica energetica di un Paese è una attività molto complessa, in cui vanno limitate al massimo le approssimazioni”

ENEARidurre l’impatto ambientale e i costi socioeconomici dei sistemi energetici è possibile grazie alle simulazioni. A metterlo in evidenzia sono gli esperti dell’Enea sottolineando che le simulazioni “ottimizzano il grado di sostenibilità e di sicurezza dei sistemi energetici su diverse scale geografiche, dal livello cittadino all’intero continente europeo”. Insieme alle simulazioni ingegneristiche si accompagna la “simulazione computerizzata che, -aggiungono i ricercatori Enea- come avviene da tempo in settori ad alto contenuto tecnologico quali l’aerospazio e l’industria dell’auto, servono a capire ‘se e come’ funzionerà un prodotto, un impianto o un intero sistema anche in condizioni di eventi naturali estremi, dai terremoti alle alluvioni. “Definire la politica energetica di un Paese è una attività molto complessa, in cui vanno limitate al massimo le approssimazioni” afferma Emanuele Negrenti, responsabile del Laboratorio di Simulazione Ingegneristica del Centro Ricerche Enea Casaccia. “Per far funzionare in modo ottimale un sistema energetico s-spiega- occorre pianificarlo rigorosamente, dagli impianti di stoccaggio e raffinazione della materia prima fossile alle centrali elettriche fino alle reti di trasmissione”. “Finora -prosegue Negrenti- gli strumenti di analisi del sistema energetico si sono focalizzati sulla ottimizzazione delle risorse economiche e tecnologiche, mentre sono stati carenti nel valutarne l’impatto complessivo sulle persone e l’ambiente con relativi costi socio-economici. Il confronto che abbiamo organizzato all’Enea su questi temi è fondamentale per far incontrare ‘domanda e offerta’, vale a dire le richieste dei decisori nazionali e locali del settore energetico e la disponibilità di tecnologie, know-how e professionalità”. Negrenti ha affrontato questi temi anche nell’ambito del workshop nazionale ‘Simulazione del sistema energetico’, che ha visto riuniti presso la sede Enea a Roma esperti dell’Agenzia e stakeholder del settore energetico, in rappresentanza di aziende, organizzazioni di ricerca e istituzioni, quali il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Università di Roma La Sapienza, l’Università di Pisa, il Politecnico delle Marche, l’Ispra, Rse, Terna e Acea. “Le simulazioni -aggiunge Negrenti- servono a capire ‘dove’ inserire elementi più efficienti e meno impattanti all’interno dell’intero sistema energetico, per venire incontro a situazioni problematiche, come ad esempio la qualità dell’aria delle nostre città, i cui costi sociali sono enormi”. “Diversi studi -riferisce l’asperto dell’Enea- hanno stimato che ogni abitante della Pianura Padana, l’area più inquinata d’Italia e tra le prime tre in Europa, ‘perde’ in media dai 2 ai 3 anni di vita a causa dell’inquinamento atmosferico. A queste emergenze finora si è risposto con restrizioni del traffico automobilistico o con limitazioni agli impianti di riscaldamento, ma per superare definitivamente queste criticità occorre ripensare l’intero sistema energetico in modo sostenibile”. “Nello scenario dell’immediato futuro -avverte- sarà determinante l’incremento della produzione di elettricità da fonti a basso impatto ambientale e il conseguente sviluppo di reti intelligenti di distribuzione, le smart grid, per limitare gli sprechi e ottimizzare i consumi di energia, tutte tecnologie di cui l’Enea detiene eccellenze a livello mondiale”. “Ma tutto ciò -conclude Negrenti- non può essere ‘improvvisato’, occorre prevederne l’evoluzione all’interno di un sistema complessivo. È qui che la simulazione ingegneristica svolge un ruolo fondamentale in una corretta pianificazione che tenga conto degli aspetti di sicurezza sia in caso di eventi naturali estremi che di attacchi informatici o terroristici”.

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