Un nuovo potente anticiclone di 1045 hpa si isola sulla Russia, il forte “gradiente” causerà venti molto forti fra Baltico e Russia meridionale

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Rtavn061Il quadro sinottico sull’area euro-atlantica è dominato da un robusto promontorio anticiclonico oceanico che pressato dalla rigenerazione del ramo principale del “getto polare”, in uscita dal Canada orientale, tende a distendersi verso l’Europa centrale, inspessendo in modo significativo il “gradiente barico orizzontale” fra la Spagna, il bacino centrale del Mediterraneo e i vicini Balcani. Le fredde correnti settentrionali attive sul bordo più orientale dell’anticiclone delle Azzorre, in fase di espansione verso la Francia e la Germania, tendono a varcare le Alpi versandosi sull’Italia settentrionale, e in parte pure sulla pianura Ungherese e Balcani, sotto forma di una sostenuta, a tratti intensa, ventilazione settentrionale, accentuata ulteriormente dall’intenso “gradiente barico orizzontale”, venutosi a creare fra la penisola Iberica e i mari che circondano l’Italia, e dal fattore orografico locale. Questa avvezione fredda scivolando sul Tirreno e sullo Ionio continua ad alimentare la vecchia depressione in fase di evoluzione verso il mar Egeo.

Il poderoso blocco anticiclonico in fase di sviluppo sulla Russia europea
Il poderoso blocco anticiclonico in fase di sviluppo sulla Russia europea

Mentre il flusso di matrice sub-tropicale continentale pre-frontale, più caldo, in uscita dal bordo orientale della depressione sull’Egeo, risalendo fin sulla Romania, l’Ucraina e la Bielorussia tende a rafforzare un altro imponente promontorio anticiclonico dinamico presente con massimi di oltre 1040 hpa sulla Russia europea. L’aria calda, di origine sub-tropicale continentale, risalendo verso fin verso i bassopiani ucraini, bielorussi e della Russia sud-occidentale, provocherà una debole “avvezione di spessore”, con un conseguente rialzo dei valori di geopotenziale sopra la Russia europea, alla quota isobarica di 500 hpa. Il flusso di aria piuttosto calda e secca, ben strutturato nei medi e bassi strati, cominciando a crescere di quota, interesserà gli strati medi e superiori della troposfera. Questi flussi caldi, d’origine sub-tropicale continentale (provenienti dalla regione sahariana, dai 25°-30° latitudine nord), crescendo di quota tendono ad interessare una maggior fetta di troposfera, comportando importanti aumenti dei valori di geopotenziale (a 500 hpa), coadiuvati da sensibili aumenti termici (sia d’origine radiativa che per il contributo dell’insolazione). L’aumento dei valori del geopotenziale in quota ovviamente tendono a stabilizzare maggiormente la massa d’aria calda, che sale dalle latitudini sub-tropicali, associando ad essa condizioni spiccatamente anticicloniche, anche se non manca mai la copertura nuvolosa, di tipo avvettivo (alta e stratiforme).

anticiclone russiaIl rialzo del geopotenziale in quota, oltre a stabilizzare la massa d’aria sub-tropicale, sempre che non vi siano intrusioni fredde nell’alta troposfera dai quadranti sud-occidentali o occidentali (spesso responsabili dello scoppio improvviso dei violenti temporali pre-frontali che salgono il ramo ascendente di una saccatura o di una giovane ciclogenesi), favorisce al contempo una recrudescenza della calura nei bassi strati, vuoi anche per il contributo dell’insolazione che della stessa ventilazione meridionale, dominante in seno ai flussi sub-tropicali. Questa “avvezione di spessore” rafforzerà ulteriormente il promontorio anticiclonico di blocco presente sulla Russia europea, tendendo ad ergere un vero e proprio muro nei confronti dell’umido flusso zonale atlantico che costringerà i sistemi frontali atlantici e le annesse perturbazioni a piegare bruscamente verso nord-nord/est, per risalire verso la penisola Scandinava e il Baltico, lungo il lato occidentale dell’intensa circolazione anticiclonica.

20Nel frattempo sulla Russia europea l’”avvezione di spessore” consoliderà l’imponente promontorio anticiclonico di blocco che raggiungerà massimi barici al suolo superiori ai 1044 hpa che contribuiranno a comprimere il “gradiente barico orizzontale”, soprattutto fra il Kazakistan e le pianure della Russia meridionale. L’infittimento delle isobare, alla periferia di questo possente anticiclone di blocco, attiverà venti piuttosto sostenuti, da SE e S-SE su gran parte della Russia europea e la Finlandia, e da Sud e S-SE su Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia e Baltico, con probabili rinforzi fino a burrasca fra Baltico e Golfo di Botnia dal pomeriggio di domani. Ma a causa del sensibile inasprimento del “gradiente barico orizzontale” e del “gradiente termico orizzontale” fra Russia settentrionale e Kazakistan (quest’ultimo sempre più mite), i venti più forti, prevalentemente dai quadranti orientali, si localizzeranno lungo il bordo più meridionale dell’imponente anticiclone dinamico russo, fra le steppe del Kazakistan centro-occidentale, l’ovest dell’Uzbekistan, gli Oblast’ più meridionali della Russia europea e l’est dell’Ucraina, dove si genereranno intensi venti da E-NE e Est che potranno toccare punte di oltre 60 km/h, localmente anche 70-80 km/h, fra la steppa dei Chirghisi e gli Oblast’ di Volgograd e Rostov.

I forti venti orientali attesi nel sud della Russia europea
I forti venti orientali attesi nel sud della Russia europea

La struttura anticiclonica, con massimi barici al suolo di oltre 1045 hpa, sarà in grado di richiamare dalle steppe del Kazakistan centrale (attualmente surriscaldate dall’intensificazione dell’insolazione diurna che caratterizza l’ultima decade di Marzo) aria piuttosto mite, di tipo temperata continentale, che si muoverà molto velocemente, attraverso gli intensi venti da E-NE e Est, fino all’Uzbekistan, il sud della Russia e alle regioni dell’Ucraina orientale. In queste aree, almeno fino alla giornata di lunedì, si potranno originare delle burrasche, fino a forza 7-8 Beaufort, che potranno causare non pochi disagi, soprattutto al traffico aeroportuale fra le città di Volgograd e Rostov, lungo il bacino del Don. Questi venti forti orientali provenendo dalle aride e polverose steppe del Kazakistan potrebbero causare persino delle deboli tempeste di sabbia che potrebbero sconfinare fino agli Oblast’ russi più vicini al confine kazako.

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