Rarissima alluvione colpisce il deserto di Atacama, decine di morti: sono primi effetti di “El Niño” [FOTO]

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Almeno 25 tra morti e dispersi in Cile per una disastrosa alluvione nel deserto di Atacama

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L’affermazione di “El Nino” sul Pacifico equatoriale orientale sta portando le prime piogge sull’aridissima regione del deserto di Atacama. Purtroppo, le piogge abbondanti che dallo scorso martedì hanno colpito la città di Copiapo’, sono state anche all’origine di una alluvione lampo che ha cagionato la morte di tantissime persone e ingenti danni ad aziende ed abitazioni. Le abbondanti precipitazioni cadute su quest’area del deserto di Atacama sono state prodotte dall’isolamento di una circolazione depressionaria, evoluta rapidamente in “CUT-OFF” a largo delle coste cilene centro-settentrionali. Questa depressione chiusa in quota ha convogliato verso la costa del Cile centro-settentrionale un flusso di umide correnti da NO e N-NO che hanno interagito con i rilievi circostanti, producendo piogge piuttosto persistenti per l’area, esacerbate dal “forcing” orografico. Da molti anni in queste località non si vedevano precipitazioni di tale consistenza.

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Il fenomeno di “El-Nino”, in evoluzione sul Pacifico equatoriale, sta dando i suoi frutti sulle aree del Pacifico più direttamente esposte. Da queste parti le piogge sono una rarità. Le coste del Cile settentrionale e del Peru, fino all’area a nord di Lima, risentono pesantemente del passaggio della fredda “corrente marina di Humboldt”, che dai mari sub-antartici risale l’intera costa occidentale dell’America meridionale, dal Cile meridionale fino all’Ecuador e alle isole Galapagos, causando un costante raffreddamento delle acque oceaniche che è all’origine della costante aridità che caratterizza il clima del Cile, della costa peruviana e dell’Ecuador meridionale. Questa fredda corrente marina, che rende i mari antistanti la costa cilena e peruviana fra i più pescosi del mondo per l’enorme mole di sostanze nutritive riportate a galla (plancton), è seguita da venti meridionali (sovente paralleli alla linea di costa, con componente da Sud o S-SO), un pò più freschi e secchi, che inibiscono notevolmente l’attività convettiva rendendo l’atmosfera molto più stabile.

Si nota il corpo nuvoloso all'altezza del Cile centro-settentrionale responsabile dell'alluvione a Copiapo’
Si nota il corpo nuvoloso all’altezza del Cile centro-settentrionale responsabile dell’alluvione a Copiapo’

L’azione della fredda “corrente marina di Humboldt” provoca un brusco raffreddamento delle acque superficiali del Pacifico orientale, nel tratto antistante le coste cilene, peruviane e ecuadoregne, dove i valori delle acque in genere si mantengono sui +16°C +17°C +18°C. Le fredde acque superficiali inibiscono cosi l’attività convettiva, favorendo al contempo la formazione di una permanente “inversione termica”, negli strati più bassi della troposfera, a contatto con la fredda superficie oceanica. Solo negli anni di “Nino”, quando le acque oceaniche subiscono un maggiore riscaldamento indotto da un forte indebolimento dell’Aliseo di SE e una conseguente proliferazione della calda contro corrente equatoriale sul Pacifico sud-orientale, verso le coste ecuadoriane e peruviane, si possono verificare delle precipitazioni, anche a carattere di rovescio, in grado di far fiorire il deserto di Atacama con la caduta di pochi millimetri d’acqua.

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