Clima, CNR: nei laghi alga azzurra, acqua azotata e calda

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Il metodo ha consentito la ricostruzione dell’evoluzione su tempi lunghi, in diversi ambienti del globo

Le fioriture che si osservano nei laghi sono in molti casi imputabili a cianobatteri fotosintetici, conosciuti anche come ‘alghe azzurre’, i quali, proliferando rapidamente, formano sulla superficie dell’acqua ammassi colorati e maleodoranti, nei quali possono svilupparsi tossine potenzialmente dannose per gli animali e per l’uomo. A chiarire questo fenomeno e’ uno studio condotto in Nord America ed Europa al quale, per l’Italia, hanno partecipato ricercatori dell’Istituto per lo studio degli ecosistemi del Consiglio nazionale delle ricerche (Ise-Cnr) di Verbania: Piero Guilizzoni, Andrea Lami, Giuseppe Morabito. La ricerca, apparsa su Ecology Letters, e’ stata coordinata da Zofia Taranu dell’universita’ McGill a Montreal (Canada) e ha coinvolto studiosi di paleo e neo-limnologia di sei paesi. “Finora non si sapeva se le fioriture fossero effettivamente aumentate nel periodo recente o se il loro crescente rilevamento fosse frutto della maggiore attenzione ai laghi e dell’utilizzo di tecniche d’indagine piu’ raffinate. Sconosciuta era anche la loro estensione spazio-temporale- spiega Lami- attraverso analisi su una grande quantita’ di dati e’ stato possibile dimostrare come, effettivamente, il fenomeno sia stato notevolmente aumentato a partire dal 1945 ad oggi, con ulteriore accelerazione nel 1973 e 1985”. Lo studio, condotto su carote di sedimento rappresentative degli ultimi 200 anni di storia, appartenenti a 108 laghi, e su analisi limnologiche a lungo termine di altri 18 casi, “ha dimostrato come l’espansione del fenomeno di crescita rapida dei cianobatteri coincida con l’avvio dell’utilizzo massiccio di fertilizzanti industriali e con la rapida crescita delle citta'”, prosegue il ricercatore dell’Ise-Cnr Andrea Lami.

cnr“Le fioriture dei cianobatteri erano state associate a condizioni di acque relativamente calde e ricche in nutrienti algali, principalmente fosforo e azoto. Noi abbiamo dimostrato come il ruolo principale sia da attribuire ai nutrienti, in primis all’azoto di origine atmosferica, soprattutto in molti ambienti alpini- dice Lami- l’innovazione e’ stata l’utilizzo, come tracciante della presenza dei cianobatteri, dei pigmenti fotosintetici (carotenoidi) depositati nelle carote di sedimenti lacustri, caratteristici dei diversi gruppi algali e batterici che popolano i bacini. Quest’analisi, a partire da sezioni di carote, rende possibile tracciare l’evoluzione della presenza dei gruppi algali e batterici nel tempo, al variare delle condizioni ambientali”. Il metodo ha consentito la ricostruzione dell’evoluzione su tempi lunghi, in diversi ambienti del globo: “La novita’ dello studio e’ proprio quella di tentare un approccio estensivo, comprensivo di laghi piccoli e grandi, eutrofi ed oligotrofi, in zone remote fortemente antropizzate, di bassa e di alta quota”, dice Piero Guilizzoni dell’Ise Cnr. “È stato dimostrato come l’aumento delle fioriture di cianobatteri interessi anche gli ambienti alpini e remoti, per i quali e’ pero’ il riscaldamento climatico il principale responsabile del fenomeno dell’aumentata frequenza di fioriture di cianobatteri- conclude- infatti, nei laghi alpini, per i quali si e’ registrata una temperatura media dell’aria, da aprile a ottobre nei 5 anni precedenti il campionamento, superiore a 10.5 gradi, questi organismi si sviluppano meglio, anche se i nutrienti sono scarsi”.

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