Miliardi di nanospecchi, la rivoluzione dei telescopi del futuro

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La tecnologia dei telescopi spaziali è arrivata praticamente al limite, ma una rivoluzione potrebbe arrivare spezzettando il ‘cuore’ dei telescopi

Miliardi di nanospecchi, grandi appena qualche micron, al posto di un unico grande specchio: potrebbe essere questa la rivoluzione che permettera’ la costruzione di telescopi potentissimi, capaci di guardare ‘dentro’ ai pianeti lontani anni luce da noi. A sviluppare questa nuova tecnologia e’ l’italiano Marco Quadrelli, a capo di un gruppo di ricerca del Jet Propulsion Laboratory (Jpl), i cui primi incoraggianti risultati potrebbero portare a telescopi ancora piu’ potenti del Webb, il ‘sostituto’ di Hubble. La tecnologia dei telescopi spaziali e’ arrivata praticamente al limite, ma una rivoluzione potrebbe arrivare spezzettando il ‘cuore’ dei telescopi, lo specchio primario. Si avrebbe cosi’ uno specchio sottilissimo formato da miliardi di nanospecchi, un metodo che ne abbatte il peso e i costi fino a 100.000 volte. L’immagine frammentata deve poi essere ricostruita da complessi algoritmi ma i primi risultati sono stati molto incoraggianti. Prossimi test saranno fatti entro 5 anni nello spazio e i primi telescopi ‘glitter’ potrebbero essere pronti tra 20 anni

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