Salute, è allarme carie per gli italiani: ecco i consigli degli esperti per prevenirla

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I consigli degli esperti: l’igiene orale quotidiana è fondamentale ma non è da sottovalutare quello che si mangia e soprattutto quando si mangia durante l’arco della giornata

La salute orale ancora è purtroppo sottovalutata in Italia, ed è proprio sul rapporto fra “Prevenzione globale, salute orale , alimentazione” è stata dedicata la XXII edizione Collegio dei Docenti Universitari di discipline Odontostomatologiche a Milano come riporta La Repubblica. «La salute orale rimane a tutt’oggi un’area negletta del Servizio Sanitario. La sua priorità politica in Italia è bassa. L’accesso alle terapie garantite dal servizio odontoiatrico pubblico è disomogeneo e ben lungi dal soddisfare la richiesta dei pazienti, con una distribuzione dei servizi sanitari pubblici a macchia di leopardo e una bassa prevalenza di visite odontoiatriche programmate» è la premessa che ha fatto Antonella Polimeni, direttore UOC Odontoiatria pediatrica del Policlinico universitario Umberto I di Roma da come si legge nell’articolo del quotidiano La Repubblica.

carie-denti«I dati nazionali in età pediatrica (ormai del 2005) mostravano una percentuale di carie del 21% a 4 anni e del 43% a 12 anni. Dati del 2010 – continua Polimeni – pur se non rappresentativi dell’intera popolazione, evidenziano una prevalenza di carie nei bambini di 1-4 anni di circa il 10%, che sale al 29% in quelli di 5 anni e al 35% a 6 anni. Un’indagine su circa 1000 adolescenti ha evidenziato carie nel 59% dei casi. Non ci sono dati nazionali sugli adulti ma un recente rilevamento su circa 500 soggetti tra 35 e 45 anni ha indicato una prevalenza di patologia pari al 63% e un’esperienza del 95%. Non va meglio in età avanzata. L’indagine su un campione di oltre 1000 persone (età media 82 anni) presso strutture residenziali ha rilevato una prevalenza di edentulismo totale pari al 60% del campione» affermazioni riportate su La Repubblica di stamani.  E non è tutto; la cattiva igiene orale è causa anche di casi di tumore del cavo orale, cui si registra un picco nella fascia d’età che va dai 50 – 60 anni.  Le cause sono varie: fumo, alcol, cattiva igiene orale, protesi dentarie traumatizzanti, virus del papilloma, ma anche dieta povera di frutta e verdura.

zuccheroDifferentemente da ciò che si pensi dunque, non basta lavarsi i denti per proteggersi, ma in primis va curata e monitorata anche l’alimentazione; la comunità scientifica denuncia proprio  l’alto consumo di zuccheri che si registra soprattutto negli anziani e nei bambini, le due categorie di soggetti molto più delicati e maggiormente esposti a rischio.  «Gli zuccheri, specie il saccarosio (il comune zucchero da cucina) — ricorda il ministero della Salute e da come riporta La Repubblica — rappresentano uno dei più importanti fattori eziologici della carie dentale. Oltre al saccarosio, in ordine di cariogenicità, ci sono glucosio, maltosio, fruttosio e lattosio». Gli specialisti stanno studiando delle possibile sostanze zuccherine ma meno dannose di quelle che ancor oggi vengono maggiormente utilizzate negli alimenti, fra queste spiccano il maltitolo (E 965, derivante dall’amido di mais e la stevia (E 960, edulcorante di origine vegetale), autorizzata in Europa nel 2011 dall’Efsa, seppur rimangono proprio per quest’ultima le raccomandazioni   di un divieto di assunzione durante la gravidanze e nei bambini sotto i 3 anni.

La salvaguardia della salute dei propri denti dunque non si esaurisce solo nell’utilizzo di dentifricio e spazzolino ma parte ancor prima, dai pasti: la scelta oculata degli alimenti da consumare e soprattutto il loro ordine e distribuzione durante l’arco della giornata è una strategia efficace per prevenire la carie: privilegiare il consumo di quelli anticarie (verdure fibrose, acqua, latte, formaggi stagionati, frutta secca) o cariostatici (verdure cotte, carne) a fine pasti o come spuntini ad esempio, oppure evitando di concludere il proprio pasto con alimenti o bevande potenzialmente cariogene, come dolci e bevande zuccherate.

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