Sicilia: i geologi incontrano la cittadinanza di Caltavuturo

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In Sicilia solo il 50% dei comuni hanno il piano di protezione civile

“Oggi l’attenzione è tutta sull’autostrada. Caltavuturo è tagliata fuori. Alla regione la confusione regna sovrana. Occorre pensare al territorio. Mi auguro che la presenza di oggi dell’Ordine dei geologi di Sicilia, sia l’inizio di un percorso che veda una sinergia e un prosieguo di azioni mirate tra mondo delle professioni e politica attiva”. Apre in questo modo l’incontro pubblico del comune di Caltavuturo con l’Ordine dei geologi di Sicilia, il sindaco del comune omonimo Calogero Lanza. “La manutenzione costante del territorio è assente -introduce il presidente dei geologi di Sicilia Giuseppe Collura”-. Abbiamo percorso una strada totalmente in frana per arrivare oggi qui. Il nostro dossier parla chiaro: il danno operato dal dissesto idrogeologico in termini di vite umane e di economia è enorme. Si pensi ai 3, 3 miliardi di danni registrati in Sicilia tra il 2000 e il 2014 dovuti ai circa 80 eventi catastrofici accaduti”.

“Cercare di fare sistema per affrontare le problematiche del territorio. In Sicilia solo il 50% dei comuni hanno il piano di protezione civile. Occorre raccogliere i fondi per la prevenzione dei dissesti. E qui ci deve dare una mano la politica”. È stato questo l’intervento introduttivo del coordinatore della commissione protezione civile del Consiglio nazionale dei geologi Michele Orifici. “Un piano di protezione civile non è un insieme di dati ma anzitutto è uno strumento di comunicazione. Occorre -ha continuato Orifici- mettere al corrente i cittadini dei rischi geologici del proprio territorio. Ricordiamoci che il 70% dei comuni della nostra Isola è a rischio idrogeologico”.

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