Ambiente: 182mila lucci per ripopolare il Lago Trasimeno

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Una specie preziosa da tutelare, per il ruolo ecologico di regolatore delle altre specie e perché in pericolo di estinzione

Si chiude a 181.900 esemplari la campagna di ripopolamento del luccio al lago Trasimeno. Una cifra ragguardevole che fa di questa stagione riproduttiva una delle migliori degli ultimi 15 anni (superata solo dal 2005 e, seppure di pochissimo, dal 2014). Lo rende noto Mauro Natali, responsabile del Centro ittiogenico del lago Trasimeno (di proprietà della Provincia di Perugia), la struttura che si occupa di riproduzione e semina di questa specie. Protetto da un atto dell’Amministrazione provinciale del 2011 che ne sospende il prelievo su tutto il territorio, specie al Trasimeno, il luccio (Esox flaviae) è giudicata una specie preziosa da tutelare, per il ruolo ecologico di regolatore delle altre specie e perché in pericolo di estinzione. Fino a non molto tempo fa era considerato un feroce predatore, capace di distruggere le altre specie ittiche presenti nel suo ambiente. Oggi, grazie anche ad una maggiore conoscenza della biologia di questa specie e più in generale degli equilibri esistenti fra le specie acquatiche, al luccio viene riconosciuto il fondamentale ruolo di “regolatore” e “selezionatore” nei confronti delle altre specie, impedendo, fra l’altro, un’eccessiva espansione di alcune popolazioni ed eliminando i soggetti più deboli e malati. In Umbria l’interesse scientifico nei suoi confronti è sempre stato elevato, tanto da condurre alcuni studiosi a svelare l’esistenza di una nuova specie di luccio oltre a quello europeo (Esox lucius), ora chiamata luccio italico (Esox flaviae). Scoperta particolarmente importante in quanto ha dimostrato come l’unica popolazione pura di E. flaviae per ora rinvenuta in Italia sia proprio quella del Trasimeno. Tale situazione è dovuta alla particolare natura del lago umbro e soprattutto al suo isolamento, ma anche all’assidua e costante attività della Provincia di Perugia con il Centro Ittiogenico del Trasimeno, che impiegando solamente riproduttori pescati in loco, ha garantito la sopravvivenza di un patrimonio genetico unico al mondo.

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