Ambiente: lo “spiaggiamento” di un iceberg rivela la fragilità degli ecosistemi marini

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Lo studio è stato pubblicato su Polar Biology

Lo ‘spiaggiamento’ di un iceberg in Antartide ha fornito agli scienziati la possibilita’ di un esperimento naturale unico che ha rivelato la vulnerabilita’ degli ecosistemi marini ai cambiamenti improvvisi dello strato di ghiaccio che li copre. Scienziati australiani dell’Universita’ del New South Wales hanno scoperto che in soli tre anni un enorme iceberg che si e’ arenato nella baia del Commonwealth, aumentando in modo importante la copertura di ghiaccio marino nella baia, ha portato alla decomposizione delle alghe del fondo, a causa della mancanza di luce. Lo studio e’ stato pubblicato su Polar Biology. “Capire gli effetti ecologici dei cambiamenti del ghiaccio marino e’ di vitale importanza per comprendere l’impatto futuro dei cambiamenti climatici, ma e’ quasi impossibile manipolare il ghiaccio marino sulla scala di cui abbiamo bisogno per condurre esperimenti”, ha detto Graeme Clark, autore principale della ricerca. L’iceberg rimasto bloccato nella Baia ha fornito agli scienziati quest’opportunita’ unica. Gli studiosi hanno osservato il fondo marino attraverso le telecamere subacquee, confrontando le immagini con una serie di dati storici della baia e hanno scoperto che dopo essere state coperte per tre anni dal ghiaccio, le foreste di alghe che fino a quel momento avevano dominato il fondo marino erano in grave declino. “Circa tre quarti erano in decomposizione, mentre il resto erano scolorite e sbiancate. Tuttavia – ha detto la professoressa Emma Johnston, che ha guidato il team – i vertebrati che si adattano all’oscurita’, come Ophiuroidea (organismi simili alle stelle marine, ndr) e spirografi stavano cominciando a colonizzare la baia”.

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