Marche: “42.000 frane e non ci sono geologi nelle sedi preposte alla verifica dei progetti delle opere”

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I geologi chiedono la “Revisione dei Piani delle Attività Estrattive e la Realizzazione di una nuova cartografia geologica per la pianificazione del territorio”

“In un regione dove il 99% dei Comuni ha uno stato di dissesto non ci sono geologi negli uffici EX Genio Civile e in generale nelle sedi preposte alla valutazione e verifica dei progetti riguardanti opere e messa in sicurezza del territorio”. Lo ha denunciato Andrea Pignocchi , Presidente dell’Ordine dei Geologi delle Marche, aprendo poco fa la conferenza stampa ad Ancona con la quale i geologi illustrano alla stampa una road map in 17 punti per raggiungere un obiettivo preciso : “Marche territorio sicuro” .

Un documento chiaro nel quale i geologi chiedono la “Revisione dei Piani delle Attività Estrattive e la Realizzazione di una nuova cartografia geologica per la pianificazione del territorio. Adeguamento dei Piani Regolatori – ha proseguito Pignocchi – agli studi di microzonazione sismica. Riqualificazione delle aree degradate, industriali dismesse e delle aree inquinate; Sburocratizzazione delle procedure di carattere ambientale che mirino a una gestione veloce tra la presentazione della pratica e la sua approvazione da parte degli Enti competenti. Promozioni di studi finalizzati a dare un impulso alle fonti energetiche alternative quali la Geotermia. Questi sono solo alcuni punti della nostra road map”. E gli altri sono ugualmente chiari

“Chiediamo – ha concluso Pignocchi – gli studi di Microzonazione sismica in tutti i comuni delle Marche , la tutela, valorizzazione e razionalizzazione delle risorse idriche, maggiori investimenti da destinare alla previsione e prevenzione dei rischi idrogeologici anche tramite accordi di programma o con l’istituzione di tavoli permanenti con gli Enti per l’attuazione di progetti di mitigazione dei rischi, la realizzazione di un portale unico finalizzato alla catalogazione, sistematizzazione e aggiornamento di banche dati geologiche, pedologiche, del sottosuolo e delle falde acquifere, con l’obiettivo di condividerle con i professionisti e con il cittadino, la promozione dei Contratti di Fiume come strumento per la promozione di azioni di manutenzione e valorizzazione del territorio finalizzate alla mitigazione del rischio;

Proponiamo la creazione di una rete di Geositi da inquadrare in un ambito nazionale, finalizzata a uno incremento della coscienza geologica e ambientale, e allo sviluppo di un turismo più consapevole; aggiornamento continuo dei piani di protezione civile comunali a seguito degli eventi di dissesto idrogeologico e sismico; Promozione alla riqualificazione di siti abbandonati di particolare interesse storico (es. grotte sotterranee, fortezze cittadine, siti archeologici);

Ricognizione e verifica dello stato delle opere antropiche sui corsi d’acqua (argini, briglie, e tutte le altre opere idrauliche), delle opere di consolidamenti sui versanti, delle opere di monitoraggio dei dissesti messi in atto dai vari enti”.

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