Spazio: su Marte come Chewbecca, con pelle sottile e coperti di peli

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Pubblicato sulla rivista Microgravity, lo studio si deve al gruppo coordinato da Betty Nusgens, dell’universita’ belga di Liegi

Se Chewbecca, lo ‘scimmione’ di Guerre Stellari, era cosi’ peloso forse era davvero colpa dei raggi cosmici e dovrebbero tenerlo presente i candidati ai futuri voli per Marte: lo spazio invecchia la pelle ma, a sorpresa, ‘ringiovanisce’ il sistema che fa crescere peli e capelli. Lo dimostrano gli ‘astro-topi’ che hanno battuto tutti i record di permanenza di un animale in orbita. Hanno infatti trascorso ben 91 giorni a bordo della Stazione Spaziale, sulla quale erano stati portati dallo shuttle Discovery. Pubblicato sulla rivista Microgravity, lo studio si deve al gruppo coordinato da Betty Nusgens, dell’universita’ belga di Liegi, al quale partecipano gli italiani Ranieri Cancedda, Sara Tavella e Alessandra Ruggiu, dell’universita’ di Genova. I ricercatori hanno osservato ”un assottigliamento della pelle di circa il 15%, e un invecchiamento”, dice all’ANSA Cancedda. La causa, spiega, e’ nella diminuzione delle fibre di collagene nella pelle. Allo stesso tempo, aggiunge, ”abbiamo notato una stimolazione della crescita dei peli perche’ si riattiva il sistema pilifero dei topi”. Un fenomeno ”inaspettato” per il ricercatore, che sottolinea: ”la microgravita’ nei topi invecchia la pelle ma ringiovanisce il sistema pilifero”.

MarteLo studio ha analizzato i dati raccolti nell’esperimento italiano condotto nel 2009 sulla Stazione Spaziale, che si sta rilevando una miniera di informazioni per studiare gli effetti della microgravita’ su massa ossea, muscoli, ghiandole, cervello e pelle. Chiamato Mice Drawer System (Mds), l’esperimento e’ stato progettato dal gruppo di Cancedda e si basa su una speciale gabbietta spaziale in grado di contenere sei topi. Una replica esatta dell’esperimento e’ stata eseguita sulla Terra. Le alterazioni scoperte nella pelle dei topi dopo la lunga permanenza allo spazio, rilevano i ricercatori, suggeriscono che anche la pelle dell’uomo potrebbe subire danni analoghi durante i lunghi viaggi nello spazio, come quelli su Marte. Questo vuol dire, ha concluso Cancedda, che sara’ necessario prendere delle contromisure. Per esempio, i futuri equipaggi che dovranno affrontare lunghe missioni spaziali dovrebbero assumere ”farmaci capaci di contrastare gli effetti dei raggi cosmici sulla pelle”.

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