Allarme Mers, OMS: no alle restrizioni a viaggi e commerci

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Ad oggi sono 19 i paesi in cui si sono registrati casi della sindrome respiratoria chiamata Mers: il virus non sembra trasmettersi facilmente, ma solo con un contatto molto ravvicinato

Nessuna restrizione a viaggi o commerci o controlli all’ingresso, ma una maggiore sorveglianza e comunicazione di tutti i casi sospetti o confermati, e informazione ai viaggiatori: sono queste alcune delle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanita’ (Oms) sulla sindrome respiratoria del Medio Oriente (Mers). Per rispondere alle domande di molti su questo nuovo virus, l’Oms ha pubblicato sul suo sito una scheda in cui spiega che Mers e’ una malattia respiratoria virale, causata da un nuovo coronavirus (MERS?CoV), identificato per la prima volta nel 2012 in Arabia Saudita. I coronavirus sono una grande famiglia di virus, che possono causare dal comune raffreddore alla Sars. Finora sono 19 i paesi che hanno riportato casi di Mers: Giordania, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Yemen, Francia, Germania, Grecia, Italia, Regno Unito, Tunisia, Egitto, Cina, Malesia, Corea del Sud, Filippine e Usa. I sintomi tipici sono febbre, tosse e fiato corto, diarrea, spesso accompagnati da polmonite. Le forme gravi possono dare problemi respiratori che necessitano di ventilazione meccanica e ricovero in unita’ di cure intensive. Si puo’ essere pero’ contagiati senza manifestare sintomi. Finora non si e’ ben capito la fonte del contagio. Merc-Cov e’ un virus di origine animale, e si pensa che l’uomo possa essersi infettato con il contatto diretto o indiretto con cammelli malati in Medio Oriente, ma e’ possibile che anche altri animali siano fonte di contagio. In alcuni casi il virus sembra trasmettersi da persona a persona con contatti non protetti, tra familiari, pazienti e operatori sanitari. Tuttavia non sembra trasmettersi facilmente, a meno di contatti ravvicinati. Come precauzione, precisa l’Oms, se si visitano mercati, fattorie o altri posti con animali, e’ bene lavarsi regolarmente le mani dopo averli toccati ed evitare contatti con quelli malati. Un alto rischio di infezione si ha con il consumo di carne e latte crudo o poco cotto. Al momento non ci sono vaccini o terapie specifiche, ma solo di supporto.

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