Il “no” della Regione alle nuove possibili collaborazioni, immediata la protesta degli agricoltori
Proprio in un momento in cui Puglia, Calabria e Basilicata si uniscono nella lotta alle trivellazioni nello Jonio, annunciando una pioggia di ricorsi al Tar, e’ proprio una sentenza del Tribunale Amministrativo della Basilicata che di fatto da’ il via libera alla ricerca di idrocarburi nell’area del vulture-melfese. Nello specifico, il Tribunale amministrativo lucano ha annullato la delibera regionale 682 del 2013, con la quale la Regione si oppose alla richiesta di nuove perforazioni da parte della compagnia statunitense Aleanna Resources nell’area di 470,19 chilometri quadrati dell’Alto Bradano. Ma la stessa cosa era gia’ avvenuta per il permesso ‘Masseria La Rocca’ della Total-Eni-Rockhopper. Ora questa sentenza rischia di pesare a catena sulle gli altri quattro “no” della Regione alle intese per “Frusci”, “Satriano di Lucania”, “Anzi” (tutte e tre Eni) e “Grotte del Salice” (Shell). Immediata la protesta degli agricoltori. “Le notizie che ripropongono l’assalto delle compagnie petrolifere nel territorio del Vulture-Melfese-Alto Bradano- dice in una nota la Cia Basilicata- allarmano gli agricoltori che si sono gia’ mobilitati in passato con la partecipazione a manifestazioni popolari. Questo permesso di ricerca coinvolge territori di alta specializzazione agricola e per questo e’ necessario mettere un freno all’attivita’ di ricerca petrolifera”.