Trentino, SIVAE: per la cattura dell’orso necessari veterinari specializzati

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Il Presidente della Provincia autonoma di Trento si dice “pronto ad assumersi la responsabilità del caso”, ma gli esperti lo esortano “a munirsi di un’assistenza specializzata per la cattura di animali selvatici”

“La gestione di un orso richiede competenze veterinarie altamente specializzate, non è un mero atto amministrativo”. I medici della Società italiana veterinari per animali esotici (Sivae), che si erano già espressi dopo il ‘caso Daniza’, ribadiscono la loro posizione in seguito all’aggressione a uomo da parte di un orso bruno, avvenuta la settimana scorsa settimana in provincia di Trento, e le conseguenti ricerche dell’animale. “La cattura di un orso bruno deve essere eseguita da una équipe che comprenda medici veterinari specializzati in animali selvatici e protetti e con competenze specifiche di telenarcosi, sedazione e gestione sanitaria e comportamentale pre e post-cattura”. Dopo le dichiarazioni del presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi – che si è già detto pronto ad assumersi, “in via autonoma”, le responsabilità del caso, ma anche a “cambiare le regole del progetto” – la Sivae lo invita così a rafforzare il team di intervento. “Non è nostro compito intervenire nel merito delle scelte amministrative, ma incoraggiamo il presidente Rossi a fare in modo che ogni intervento sull’orso sia deciso ed eseguito con l’assistenza specializzata di medici veterinari”, afferma il presidente della società, Giordano Nardin. “Non si tratta affatto di strumentalizzare – prosegue Nardini – Al contrario, pensiamo che la competenza possa aiutare l’amministrazione ad assumere le responsabilità del caso minimizzando i rischi d’intervento, che non sono mai assenti, ma possono essere contenuti. La Sivae invita a prendere le decisioni più consone agli obiettivi di tutela dell’incolumità pubblica e di un esemplare protetto avvalendosi di medici veterinari specializzati”, conclude il presidente. La Sivae si mette a disposizione delle autorità trentine fin dalla fase in corso, che prevede di identificare e riconoscere l’esemplare responsabile dell’aggressione.

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