Expo: la Sardegna “zona blu”, nei cibi il segreto della longevità

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La Sardegna è al centro di importanti studi internazionali sulla longevità della sua popolazione

“Il segreto della longevità dei sardi e’ nel loro stile di vita tradizionale, che comprende una buona e sana alimentazione basata su prodotti tipici locali”. Lo svela all’Expo Gianni Pes, medico e studioso del Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’universita’ di Sassari e scopritore delle cosiddette ‘zone blu’, le aree del pianeta con i piu’ elevati indici di longevita’, in cui rientra anche la Sardegna. “A quelli che fin qui hanno creduto sull’impatto della genetica su questo fenomeno”, aggiunge lo studioso nell’evento “Cibi per la salute dalla terra dei centenari” organizzato dalla Regione sarda nel padiglione “Cibus e’ Italia”, “la ricerca ha risposto dimostrando che il suo impatto e’ inferiore al 20%”. “La Sardegna e’ al centro di importanti studi internazionali”, ricorda la ricercatrice Mariette Gerber, fra le maggiori esperte di dieta mediterranea, “perche’ e’ ormai assodato che ha saputo preservare la propria tradizione alimentare, facendone un elemento di salute e benessere”. Cereali, carciofi, olio e altri cibi Dop e Igp prodotti nell’isola sono alla base del segreto della longevita’ dei sui abitanti, come confermato dai ricercatori e ricordato all’Expo 2015 dalla Regione con il suo progetto di comunicazione “Sardegna, isola della qualita’ della vita”. “La scelta di comunicare una Sardegna inedita e sconosciuta e’ strategica”, spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Elisabetta Falchi. “Il nostro comparto agricolo ha produzioni di eccellenza, ma non se ne parla abbastanza. I nostri operatori non possono competere nei mercati in termini quantitativi, ma attraverso le produzioni di qualita’, come le nostre Dop, la cui importanza e’ sancita anche a livello scientifico”. Il progetto della Regione all’Expo prevede due eventi promozionali il 13 settembre, dedicato al vino, e l’11 ottobre, concentrato sulla valorizzazione dell’allevamento e dei suoi prodotti piu’ noti: l’agnello sardo Igp, e i formaggi fiore sardo, pecorino sardo e romano. “Per migliorare la qualita’ della vita delle persone, abbiamo pensato di testare un tipo di pane che assicuri un gran risparmio di insulina e glicemia”, spiega il parassitologo Costantino Palmas, coordinatore del Progetto Cereal 14/20 con la diabetologa Francesca Spano, che segue gli aspetti clinici di un’indagine avviata dalle agenzie agricole regionali Laore e Agris, dall’Aou e dall’universita’ di Cagliari, con il sostegno economico del Banco di Sardegna. “Il tentativo di produrre un pane di grano duro con metodiche che si suppone appartenessero ai nostri avi, ha permesso di raccogliere dati davvero interessanti sulla reazione del corpo umano ai cibi gia’ conosciuti”.

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