Previsioni meteo: non se ne esce più dall’assedio africano, il gran caldo tornerà ad avvolgere l’intera penisola

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Una nuova ondata di calore si prepara ad invadere l’Italia nei prossimi giorni

Neanche il tempo di respirare un po’, anche se parlare di generale rinfrescata mi sembra francamente un po’ esagerato dato che le temperature continuano a mantenersi sopra le medie, che il caldo tornerà nuovamente ad invadere la nostra penisola, associandosi ad elevatissimi tassi di umidità relativa, con un opprimente effetto “afa”. Purtroppo, come sottolineato più volte, in questi ultimi due mesi le vaste distese desertiche del Sahara occidentale, fra il Marocco e l’Algeria centrale, si sono “scaldate” molto più del dovuto, per l’indugiare sopra tali aree del nucleo principale della “Cella di Hadley”, che a più riprese tende a dilatarsi verso il Mediterraneo centro-occidentale, originando queste intense ondate di calore.

gl_anom_mm (1)Si tratta di un particolare schema configurativo già visto durante gli eventi di “Nino” sul Pacifico equatoriale. Un copione che dovremo abituarci a rivedere anche nelle prossime settimane. A ciò si somma anche la presenza, sul mar Glaciale Artico, di un vortice polare troposferico molto debole e ancora piuttosto disturbato. Un vortice polare debole causa un indebolimento dei “gradienti termici orizzontali” e dei “gradienti di geopotenziali” che tradizionalmente si instaurano fra la regione artica e la fascia temperata delle medie latitudini. Questo indebolimento dei “gradienti termici orizzontali” e dei “gradienti di geopotenziali” tra le medie e alte latitudini ha come primo risultato un sensibile rallentamento della portata del ramo principale del “getto polare”, con una sua conseguente ondulazione, e dell’umido flusso zonale nella fascia temperata.

06Ciò contribuisce a stabilire degli impianti circolatori più meridiani che determinano intense ondate di calore e una persistenza delle anomalie termiche positive su aree geografiche particolarmente vaste, rendendo le configurazioni barica molto più stabili nel tempo, anche per settimane o mesi. Questa circolazione più meridiana, indotta dal rallentamento della “corrente a getto” che genera le grandi ondulazioni planetarie, è anche la principale causa delle latitanza dell’anticiclone oceanico delle Azzorre dal Mediterraneo. L‘azzorriano, invece di distendersi con il proprio bordo orientale verso il mar Mediterraneo centro-occidentale, tende a rimanere relegato con la propria coperta principale in pieno Atlantico, propagandosi con i propri elementi verso le alte latitudini.

14Sul Mediterraneo si viene così a scavare una “lacuna barica” permanente che viene prontamente colmata dalla risalita dell’anticiclone sub-tropicale libico-algerino. Questo approfittando delle ondulazioni cicloniche (saccature) che affondano sul vicino atlantico, davanti la costa portoghese, tende a gonfiarsi, posando i propri elementi più settentrionali (la cosiddetta “cupola”) tra la Spagna e l’Italia, originando le intense avvezioni calde che in questo periodo investono le nostre regioni, facendo schizzare i termometri oltre i +40°C. Questo trend pare destinato a durare per buona parte del periodo estivo, condizionando l’andamento meteo/climatico dell’intera stagione. Nel corso della prossima settimana, mentre l’azzorriano resterà relegato con i propri elementi in pieno atlantico, una ampia saccatura, propagata da una circolazione depressionaria a carattere freddo posizionata attorno l’Islanda, scivolerà verso le isole Britanniche e l’Atlantico portoghese. Questo affondo ciclonico, passando poco ad ovest del Regno Unito, andrà a rinvigorire una depressione a carattere chiuso con un minimo barico localizzato a nord-ovest dell’Irlanda.

03La circolazione depressionaria, ben strutturata in quota, rimarrà collocata in pieno oceano, nel corso della prossima settimana favorirà una nuova risalita della “cupola” anticiclonica nord-africana, attualmente centrata con i propri massimi barici sopra l’Algeria occidentale e il Marocco orientale, verso il bacino centro-occidentale del mar Mediterraneo, con l’attivazione di un debole ma caldo e secco flusso sud-occidentale che dall’entroterra desertico algerino si muoverà verso la Spagna orientale, la Sardegna e l’Italia centro-settentrionale.

11742901_10204465375265647_2998917597204544279_nIl promontorio anticiclonico nord-africano estenderà i propri elementi verso l’Italia settentrionale, con il conseguente scorrimento, lungo il suo bordo più occidentale, di masse d’aria molto calde e secche, d’estrazione sub-tropicale desertica, che raggiungeranno le nostre regioni, venendo ulteriormente scaldate dai fenomeni di “Subsidenza atmosferica” (correnti discendenti che comprimono l’aria nei bassi strati riscaldandola e deumidificandola) tipici dei regimi anticiclonici. Per questo i valori termici saliranno progressivamente, fino a toccare picchi di oltre i +35°C +37°C, accompagnati da indici di umidità relativa medio-alti che esacerberanno la calura.

9Sarà proprio il gran caldo a condizionare gran parte della prossima settimana che si presenterà stabile e soleggiato su quasi tutte le regioni, grazie all’azione dell’alta pressione sub-tropicale africana che renderà i cieli sereni o poco nuvolosi, con probabili velature in quota. Solo sulle Alpi e nelle Prealpi il passaggio di qualche infiltrazione umida in quota potrà favorire lo sviluppo di qualche temporale di calore, specie tra il pomeriggio e le ore serali, in rapido esaurimento dalla serata successiva.

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