Alla scoperta di Pavia, la città che ospitò Albert Einstein

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Ecco Pavia, la città della zuppa alla pavese e della prestigiosa Università

Sede di una delle più antiche università italiane ed europee,  Pavia offre un clima  freddo in inverno e caldo torrido in estate. Albert Einstein ci visse per un anno, all’età di 15 anni. Gli insediamenti dell’area pavese si devono senza ombra di dubbio alle prime popolazioni transalpina. La città, però, deve la sua fondazione ai Romani, che le diedero il nome di Ticinum. Con i Romani fu anche sede di una zecca, che batté moneta per quasi tutto il periodo imperiale. Dopo le invasioni barbariche, giunti i Longobardi, Pavia divenne la loro capitale, con il nome di Papia. In questo periodo fu eretta la prima chiesa di San Michele, che pose le basi per l’edificazione della Basilica di San Michele Maggiore e la Chiesa di San Pietro in Ciel d’oro, dove è possibile trovare le reliquie di S. Agostino. Conquistata da Carlo Magno, acquisì importanza dal punto di vista politico, per poi perderlo definitivamente ed essere annessa al Ducato di Milano, sotto il controllo dei Visconti.

89e6e38dfa6ffe3c928fc95515a4a4f2c6100b7Ai Visconti si deve la costruzione del Duomo, i cui lavori furono completati nell’Ottocento. Accanto al Duomo, era possibile osservare la Torre Civica, che crollò misteriosamente nel 1989 causando morti e feriti e che non venne più costruita. Sempre a questo periodo appartiene la Chiesa di Santa Maria del Carmine, il cui campanile è il più alto e bello della città, la chiesa dei Santi Gervaso e Protasio, che ospitò per 600 anni il corpo di San Siro e il castello Visconteo, che attualmente è sede della Pinacoteca Malaspina e di diversi Musei Civici. Nel Cinquecento, fu terreno di scontri tra francesi e spagnoli nella famosa battaglia di Pavia, di cui quest’anno si celebrano i 490 anni con una mostra al Castello Visconteo. I vincitori della battaglia furono gli spagnoli, grazie alle gesta di Cesare Hercolani, proclamato vincitore di Pavia. A questa battaglia è dedicata la zuppa alla pavese, cucinata da una contadina fatta prigioniera dal re. Passata da una dominazione straniera all’altra, nel 1859 è parte del Regno di Sardegna fino all’Unità d’Italia.  Il centro storico è collegato dal Ponte coperto al Borgo Ticino, che prende il nome dal fiume Ticino che divide i due punti. Il ponte subì alcuni danni durante la seconda guerra mondiale, per poi essere del tutto distrutto. La struttura attuale è, infatti, solo una copia di quella originale.

2014-01-01-Pavia_CertosaAltri punti di riferimento della città, sono Piazza Vittoria e il Mercato coperto, presente nei sotterranei della piazza. Insieme a questi, l’idroscalo costruito nel periodo fascista, ma che ora versa in condizioni pessime e ovviamente, la Certosa di Pavia e l’Università che è sede di un Museo storico, in cui sono custoditi alcuni cimeli appartenuti ad Alessandro Volta, che insieme ad Ugo Foscolo, Carlo Forlanini e tanti altri insegnarono nell’Università. L’Università svolse un ruolo fondamentale nel formare politicamente i cittadini durante il Risorgimento, e la sua facoltà di Medicina è tra le più prestigiose. Il prestigio dell’Università ha contribuito alla crescita demografica della città, tuttavia, negli ultimi anni ha subito una notevole riduzione demografica, a causa dello spostamento di alcune famiglie in comuni vicini. Ad oggi, si contano circa 70.000 abitanti, di cui 9.000 sono stranieri. Tra gli eventi da non perdere la Regata Pisa Pavia è quello più importante, dedicata agli studenti che parteciparono alla battaglia di Curtatone e Montanara, in pieno Risorgimento. Gli studenti, che vi partecipano sono iscritti ai due Atenei e molti di loro hanno fatto o fanno parte della nazionale di canottaggio.

zuppapaviaPer conoscere e assaggiare i prodotti tipici del luogo è necessario partecipare all’Autunno Pavese Doc, che si tiene ogni anno e che avrà inizio domani 25 Settembre fino al 28 Settembre, dove sarà possibile assistere anche a numerosi spettacoli di artisti e comici. Attenta e sensibile alle tematiche sociali, pare proprio che il Sindaco, da quanto riportato dal giornale locale la “Provincia pavese”, abbia deciso di aprire lo Stadio pavese, per una giornata di solidarietà che si svolgerà ad ottobre a cui parteciperà non solo la squadra di Pavia, ma squadre di volontari e la squadra di migranti a cui è dedicata la giornata esclusa dal comune di Mortara. Un’idea simile era già stata presa in considerazione, con la creazione di una squadra di pallavolo composta da ragazze madri di varie etnie. Tra i piatti tipici è possibile trovare gli agnolotti di Canneto Pavese, il risotto con gli asparagi di Cilavegna, le lumache alla pavese e la trippa alla pavese, oltre alla già citata zuppa alla pavese.

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