“Quello che si e’ verificato nella notte tra il 13 e il 14 settembre e’ stato un evento epocale, non prevedibile nella sua gravita’, determinato probabilmente anche da cambiamenti climatici che non possiamo piu’ considerare occasionali e dei quali bisognera’ tenere conto in futuro”. Lo ha detto il sindaco di Piacenza, Paolo Dosi, in apertura del consiglio comunale, parlando della disastrosa alluvione di una settimana fa. La piena del torrente Nure ha danneggiato decine di abitazioni della frazione di Roncaglia, allagando i campi e causando danni per milioni anche alle imprese della zona.

LaPresse/Raffaele Rastelli
Dosi ha ricostruito quello che e’ accaduto nella notte dell’esondazione, specificando che le prime comunicazioni dalla Prefettura sono arrivate alle 4 del mattino “ma non permettevano assolutamente di capire che la portata dell’evento era eccezionale rispetto alle precedenti esondazioni”. Sono state attivate le operazioni di transennamento di alcune zone della Bassa a rischio, “ma il Nure – ha aggiunto – e’ esondato in zone diverse rispetto al piano comunale di Protezione Civile e questo anche a causa di protezioni spondali che nel frattempo erano state realizzate (sulla sponda opposto nel comune di Caorso) ma soprattutto dall’eccezionalita’ della portata d’acqua”. Il sindaco ha anche chiamato in causa il sistema regionale delle previsioni, “che per quella notte – ha detto – aveva preannunciato precipitazioni in zona ma con il massimo sfogo sul versante Ligure, mentre l’epicentro delle violentissime piogge, senza precedenti per la quantita’ caduta in cosi’ breve tempo, si e’ verificato nel Piacentino”.