Alluvione Emilia: un disastro provocato dall’effetto “trampolino” dell’Appennino. L’analisi tecnica

MeteoWeb

Tantissima acqua in poche ore lungo il crinale appenninico all’origine dell’alluvione che ha travolto il piacentino

Purtroppo come previsto con il transito del sistema frontale seguito da una moderata avvezione fredda in quota, proveniente dalla Francia centro-meridionale, il maltempo si è spostato sul resto delle regioni settentrionali, e purtroppo anche la Liguria, l’alta Toscana, e altre aree dell’Emilia, dove fino alla prima mattinata odierna si sono susseguite piogge diffuse, rovesci e fenomeni temporaleschi, a tratti violenti, che dopo aver investito il genovesato si sono poi spostati verso l’alta Toscana e l’Emilia occidentale. L’ingente quantitativo di umidità contenuto in seno alle masse d’aria, di origini sub-tropicali marittime continentalizzate, provenienti da S-SO e da SO, ha contribuendo ad incentivare le precipitazioni su buona parte del settentrionale, come fra Liguria, Emilia e alta Toscana, con fenomeni che localmente, a causa della forzatura orografica appenninica, hanno assunto caratteristiche “autorigeneranti”.

LaPresse/Raffaele Rastelli
LaPresse/Raffaele Rastelli

Del resto dall’analisi delle le immagini trasmesse dalle moviole del satellite visibile è stato possibile osservare la formazione di diversi sistemi temporaleschi a mesoscala, sullo spartiacque appenninico, lungo il confine fra la Liguria centro-orientale e il basso Piemonte (alessandrino). Questi, agganciati in quota dall’intenso flusso portante da SO dominate a 500 hpa (media troposfera), hanno cominciato a piegare verso nord-est per spingersi in direzione del basso Piemonte e dell’Emilia occidentale, causando su queste regioni intensi rovesci temporaleschi, in grado di scaricare significativi accumuli pluviometrici nel giro di poche ore. Con apporti che localmente, nelle aree pedemontane, fra il genovesato orientale, parte dello spartiacque appenninico nel basso Piemonte e sul piacentino, hanno superato picchi di oltre 300-350mm, per la stazionarietà nelle medesime zone delle punte di questi sistemi temporaleschi alla mesoscala di tipo lineare. Come dimostrato dalle moviole del satellite visibile questi temporali localmente hanno assunto carattere “autorigenerante” proprio grazie al consistente “forcing” orografico esercitato dai rilievi dell’Appennino ligure nei confronti dell’umido e instabile flusso caldo e umido sud-occidentale, che risaliva direttamente dal basso Mediterraneo centro-occidentale.

LaPresse/Raffaele Rastelli
LaPresse/Raffaele Rastelli

In sostanza queste montagne, alle spalle di Genova e dei comuni del levante ligure, con la loro mole hanno costretto l’aria calda e molto umida, proveniente dal mar Ligure e dall’alto Tirreno, a salire in modo molto rapido verso l’alto. Una dinamica atmosferica peraltro già vista più volte in passato lungo lo spartiacque appenninico fra Liguria, alta Toscana e Emilia occidentale. In pratica come un effetto “trampolino”, l’aria calda e umida, impattando sui primi contrafforti montuosi alle spalle del Tiguglio e dello spezzino, tende ad ascendere verso l’alto, andando via via a raffreddarsi man mano che sale di quota. Salendo ad una certa quota l’umidità contenuta in seno alla massa d’aria sub-tropicale viene condensata in imponenti annuvolamenti cumuliformi, i quali salendo sempre più vengono “intercettati” dai forti venti da SO, dominanti nella media e alta troposfera.

alluvioneeQuesti, toccando la parte sommitali di queste imponenti cumulonembi che fioriscono sopra il crinale appenninico, contribuiscono a piegare le incudini ghiacciate in direzione del basso Piemonte e dell’Emilia occidentale, facendogli assumere un asse decisamente più “obliquo”. In questa situazione la nube temporalesca, il cui top ha abbondantemente superato i 12 km, ha assunto piene caratteristiche autorigeneranti (stazionario), venendo costretto a rifornirsi di continuo di masse d’aria calde, molto umide e instabili, provenienti dal mar Ligure, e sospinte a gran velocità verso l’alto dal flusso sud-occidentale, attivo nei bassi strati, che sbatte continuamente sulle montagne della Liguria centro-orientale, alimentando con aria calda e molto umida l’intero sistema.

liguria maltempoQuesto costante apporto di aria calda e molto umida, sul versante sopravento dell’Appennino ligure, ha favorito l’origine delle continue “Cellule temporalesche” che fra la scorsa notte e la prima mattinata odierna, spostandosi dal crinale verso le sottostanti zone pedemontane di basso Piemonte, Emilia occidentale e Lombardia, hanno scaricato intensi rovesci di pioggia e violenti nubifragi che hanno causato l’istantanea onda di piena di molti fiumi e torrenti, in particolare sull’entroterra del genovesato e sulla Val Trebbia e alta Valnure. Il gran quantitativo di pioggia caduta in pochissime ore sul crinale appenninico ha riempito gran parte dei bacini idrografici, determinando un notevole carico idraulico con le conseguenti esondazioni dei rispettivi corsi d’acqua.

genova 08I danni maggiori hanno riguardato proprio la provincia di Piacenza, dove purtroppo già si contano un morto e due dispersi in seguito alle gravi inondazioni che hanno flagellato in mattinata i bacini della Val Trebbia e alta Valnure. A Bobbio la furia dell’onda di piena ha demolito il ponte di Barberino, portando con sé la conduttura del gas. Isolata per il crollo di un altro ponte la vallata tra Ottone e Ponte Organasco. Tra Pontedellolio e Bettola il Nure ha eroso parte della carreggiata della statale 654. L’ondata di piena è arrivata in mattinata anche nell’area che circonda Piacenza, allagando parte della frazione di Roncaglia. Nei prossimi giorni il tempo migliorerà definitivamente sul resto del nord. Ma l’espansione verso il bacino centro-occidentale del Mediterraneo di un promontorio anticiclonico di matrice sub-tropicale, alimentato lungo il suo bordo più occidentale da aria calda di caratteristiche sub-tropicale continentale, determinerà un inesorabile aumento dei valori termici. Nuova dose di “energia potenziale” pronta ad essere incamerata dall’atmosfera nelle giornate successive, in vista dell’entrata di scena della stagione autunnale.

Condividi