La Soyuz agganciata con successo alla Stazione Spaziale dopo due giorni di viaggio

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La Soyuz ha impiegato due giorni invece di sei ore per raggiungere la Iss

E’ avvenuto con successo l’aggancio alla Stazione spaziale internazionale (Iss) della Soyuz che porta a bordo un nuovo giovane astronauta dell’Agenzia spaziale europea (Esa), il danese Andreas Mogensen, insieme al comandante russo Sergei Volkov e al kazako Aidyn Aimbetov. La navetta ha impiegato due giorni invece di sei ore per raggiungere la Iss, che si e’ spostata in un’orbita piu’ elevata con una manovra di routine per evitare il rischio di collisione con detriti spaziali. Con l’apertura del portellone, prevista per le 12:15 (ora italiana), gli astronauti a bordo della Stazione spaziale diventeranno ufficialmente nove, provenienti da ben cinque Paesi diversi. Dopo i saluti con il resto dell’equipaggio, il danese Mogensen iniziera’ la sua missione lampo di appena 10 giorni (viaggio incluso) chiamata ‘Iriss’. Il nome, proposto dall’italiano Filippo Magni, studente di Ingegneria aerospaziale del Politecnico di Milano, unisce il nome della dea greca dell’arcobaleno Iris e l’acronimo della Stazione Spaziale Internazionale, Iss. La breve durata dalla missione costringera’ l’astronauta ad un ritmo di lavoro piu’ intenso, di nove ore e mezzo anziche’ di otto ore come fanno gli astronauti impegnati nelle missioni di sei mesi. I suoi esperimenti hanno l’obiettivo di testare nuove tecnologie per lo spazio: Mogensen indossera’ anche una speciale tuta capace di alleviare il mal di schiena e sperimentera’ la realta’ aumentata con i Google Glass. Il suo rientro a Terra e’ previsto per l’11 settembre.

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