Obama in Alaska, proteste degli ambientalisti: “parla del cambiamento climatico ma continua a trivellare” [FOTO]

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Gli ambientalisti si infuriano davanti alle parole di Obama in Alaska per la lotta al cambiamento climatico, “non agiamo abbastanza rapidamente”, eppure ha dato l’ok per le trivellazioni Shell nell’Artico

Continuano le proteste degli ambientalisti fuori dal palazzo dove il Presidente Obama già da ieri, è impegnato nel meeting in Alaska per fare il punto sulla lotta al cambiamento climatico che sta deturpando non solo lo stato artico ma anche tutti gli stati USA. Centinaia di persone stanno protestando contro la Shell Oil, e  salutano il corteo del presidente Barack Obama mentre arriva alla Conferenza Glacier presso il Dena’ina Center,  ad  Anchorage, con l’obiettivo di puntare i riflettori su come gli Stati Uniti sono colpiti dal riscaldamento e dall’aumento degli oceani.

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I cambiamenti climatici costituiscono la sfida centrale del XXesimo secolo, così ha ribadito più volte il Presidente, e gli ambientalisti non ci stanno a sorbirsi nuovamente l’ipocrisia del Governo: il cambiamento climatico “è una minaccia urgente”, ha affermato Barack, ed allora, perchè continua ad autorizzare le trivellazioni nell’oceano? Gli ambientalisti sono impegnati in una campagna contro l’intervento di Obama in Alaska, posto che, “non agiamo abbastanza rapidamente, non avanziamo abbastanza rapidamente” ha dichiarato il Presidente e che “il clima cambia più rapidamente dei nostri sforzi per far fronte”, dichiarazioni che stonano con il contesto ambientale ed economico attuale in cui, continuano a fioccare permessi ed autorizzazioni per avviare nuovi piani di trivellazioni, in particolar modo da Shell sull’Oceano Artico. Forse, per Obama, il punto di partenza e gli sforzi da intraprendere potrebbero proprio partire da qui, o almeno questo è il suggerimento che gli ambientalisti vogliono lanciargli con le loro proteste.

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