Alla scoperta di Trapani, la città del sale e del couscous

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Ecco Trapani, la città siciliana del sale, della vela e del couscous

Siamo in Sicilia e tra le tante bellezze su cui scrivere e parlare, oggi, abbiamo deciso di soffermarci su Trapani. La città siciliana è conosciuta come la città del Sale e della Vela, infatti, è sempre stata fiorente l’attività dell’estrazione del sale. Dal clima mediterraneo, ha inverni prevalentemente freddi ed estati calde, ma fortunatamente ventilate. La città conta circa 69.000 abitanti, di cui circa 2.000 stranieri. Sulle origini della città esistono diverse leggende, la più importante vuole che la città sia nata grazie alla caduta di una falce dalle mani di Saturno. Di Trapani già Virgilio sembrerebbe parlarne, nella sua Eneide citandola come la città n cui morì Anchise, il padre di Enea.

1414217265-0-trapani-troppo-silenzio-sulla-colombaia-la-denunciaLa fondazione, però, è dovuta agli Elimi che ne fecero un piccolo emporio commerciale. Successivamente, il suo destino si intreccia con quello di Cartagine. Proprio a questa promette fedeltà e sostegno, durante la battaglia con i Romani. Purtroppo, nel 241 a.C. la battaglia delle Egadi segna la sconfitta dei Cartaginesi e la vittoria dei Romani, che occupano Trapani. L’epoca romana non fu un’epoca felice, la città perde autonomia politica ed è afflitta e distrutta da nuove imposizioni e da nuove tasse. I primi spiragli di luce e di felicità sembrano potersi avere con gli Arabi, che nell’827 conquistano la Sicilia. La presenza araba è percepibile nella lingua, nella cultura, nell’agricoltura e nell’architettura. Il periodo arabo volge al termine e nel 1097 è conquistata dai Normanni con Ruggero II. Il periodo normanno è un periodo felice e di continuo benessere, il porto ottiene anche la franchigia doganale. L’importanza del porto cresce anche grazie alla presenza di consolati delle città più importanti. L’occupazione dei D’Angiò, porta Trapani ad un periodo di difficoltà, soprattutto economica, a causa della pressione fiscale. I Vespri Siciliani segnano la fine del loro potere e danno inizio alla dominazione aragonese, che termina nel 1713. Sostituiti dai Borbone, che vi rimarranno fino al 1860, Trapani rinasce. Dal punto di vista economico, il boom è dato dall’attività di sale e dalle tonnare. I Borbone decidono di bonificare il territorio e di garantire uno sviluppo urbanistico. Nonostante questo, la città partecipa ai moti del 1848 e la sua attività e il suo valore, sono premiati nel 1898 con la medaglia alla città benemerita per i fatti del 1848, da Umberto I. Con la Seconda guerra mondiale, la città diviene porto e base sommergibili e punto di riferimento per l’Asse, in Nord Africa. La città è mira di continui bombardamenti, tanto che si arriverà alla distruzione completa del quartiere San Pietro, quartiere storico della città. Trapani, per questo, sarà insignita della Medaglia d’Oro al Valor Civile.

news42I luoghi di riferimento della città da non perdere per chi volesse visitarla, sono: Torre di Ligny dove è possibile visitare il Museo della Preistoria, il Castello della Colombaia tra gli esempi migliori di architettura militare in Sicilia, Villa Margherita il più grande giardino della città, la riserva naturale integrale Saline di Trapani e Paceco gestita dal WWF, che ha visto una ripresa dell’attività delle saline tanto da consentire il ritorno di alcune specie di uccelli, tra i quali è tornato il fenicottero rosa. Ancora, il Museo regionale Agostino Pepoli il più importante museo siciliano in cui è possibile trovare molte arti figurative, sculture e presepi di notevole bellezze e, infine, il DiArt in cui è presente una collezione diocesana di arte contemporanea. La cucina trapanese offre una serie di prelibatezze da non perdersi. Tra queste: la bottarga di tonno, il mosciame cioè del filetto di  pesce essiccato, la salsiccia pasqualora cioè un insaccato di carne di maiale, la menola salata, i busiate cioè una specie di maccheroni fatti in casa attorcigliati con un ramo di buso, spesso accompagnato da salsa di pomodoro fresco melanzane o zucchine fritte o pesce fritto. La pasta con il pesto alla trapanese, le polpette di tonno fresco al sugo, la ghiotta e il famosissimo cuscus alla trapanese oltre alle cassatelle. Tra gli eventi da non perdersi vi è la Processione dei Misteri del Venerdì santo, che dura 24 ore ed è considerata la seconda manifestazione religiosa italiana più lunga.

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